domenica 31 agosto 2008

Newsletter del 31 agosto 2008 - Un alba odorosa

Un alba odorosa

Un alba odorosa
vi colga come rosa
vi abbracci di mille abbracci
e dei suoi colori
i vostri cuori intrecci;

Un alba odorosa
migliori ogni cosa
da frutti immaturi
a luminosi futuri,
da luci sbiadite
a brillanti vite;

Un alba odorosa
vi permei nel cuore
e all’istante la pietra indurità
tornerà a pulsar vita.

Un alba odorosa
riaccenda ogni cosa
nei sogni dei cuori
fai sbocciar amori.


PregandoTi

Donami ti prego la stanchezza
che faccia oscillar
ogni mia certezza;

continua…


Occhi per guardare

Chi ha occhi,
le certezze le raccoglie
nel saper guardare;

continua…


Chi di speranza vive disperato muore

Il troppo sperare
ci rende vele
in mezzo al mare;

continua…


Le ore del cuore

Le ore del cuore
non contano i minuti,
non sommano gli istanti,
ma della vita raccolgon
solo i diamanti.

continua…


Il sentiero dei limiti

Che se non cammini nel “costretto”,
non cercherai mai di sollevare il tetto.

continua…


Vi ricordo che siete ancora in tempo per partecipare a 10 X 10, ci sono ancora copie disponibili che aspettano d’essere assegnate.


Auguro a tutti un “inizio” felice, “un alba odorosa”…che i pensieri siano positivi e che lo scambio tra le persone possa creare fili tenaci e pieni di comprensione, amore e similitudine, siamo tutti semplici ma preziosissime gocce di un mare immenso, insieme e mai dai sole, siamo tutti sotto lo stesso cielo, insieme e mai da soli, chi vive la propria individualità con vittimismo è in errore, chi si sente solo è in errore, apriamo il cuore al prossimo e nello scambio emozionale che si impara a conoscersi. Insieme e mai da soli. Felice settimana :)

Cleonice Parisi


Affrettati il concorso letterario
“Premio Domus Artis Mater 2008″ sta per scadere…


ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER

DIECI LIBRI PER I PRIMI DIECI

Leggi i miei libri su Google Libri

Guarda i miei video su youtube

Partecipa anche tu al Concorso Surrentum

PregandoTi

PregandoTi


A te che mi hai insegnato
la preghiera dell’Amore;

A te che mi hai mostrato
la luce del mio cuore;

A te che del sole
sei il Signore;

A te che della vita
sei la meta;

***

Donami ti prego la stanchezza
che faccia oscillar
ogni mia certezza;

Donami ti prego la paura
che limiti
ogni mia altura;

Offrimi ti prego di partir la sete
e di conoscer poi la tua quiete;

Concedimi ti prego di sentir la fame
e nel poco fammi veder reame;

***

Fa che conosca la privazione e l’ozio
e da ogni cosa
dammi poi il divorzio;

Perché è nel tutto e nel niente
che della vita abita la sorgente,
e nel tolto
che trovai molto.

A te che dell’intero
ci mostri il sentiero,
svela a tutti il mistero;

Libera il sangue delle tue vene
da queste catene,
sollevaci dalle nostre pene.

Occhi per guardare

Occhi per guardare


Chi ha occhi,
le certezze le raccoglie
nel saper guardare;

Chi ha orecchie,
le conferme le raccoglie
nel saper ascoltare.

Ma se guardi e non vedi,
se senti e non ascolti
le tue certezze
le vedrai negli altrui volti.

Cerca in te e non altrove
l’uomo sano in se stesso
muove.

sabato 30 agosto 2008

Chi di speranza vive disperato muore

Chi di speranza vive disperato muore


Il troppo sperare
ci rende vele
in mezzo al mare;

Che la tua speranza
sia una ballerina che danza
tra la notte e la sua alternanza;

Che la tua speranza
sia quella brezza
che i pensieri carezza
e talvolta sferza;

La speranza solleva il cuore
ma non accende il tuo motore
non farti dal suo canto addormentare
spera, ma poi datti da fare.

Chi di speranza vive
disperato muore.

Che sia la speranza a riaccender danza
quando in te non troverai stanza,
ma nel superar l’empasso
muoviti a fare un altro passo.

La speranza e una mano ottusa
che ti accompagnerà sino all’uscio
di una porta chiusa,
ma non è vestito di speranza
che metterai piede in quella stanza.

La speranza è il sospiro del vento
che spegnerà il tuo fuoco per un momento
ma che non metterà fine
al tuo tormento.

Della speranza fanne buon uso
e quando il tuo cor al buio sarà chiuso
di quella candela fanne una danza
è questo il solo fine della speranza.

Le ore del cuore

Le ore del cuore

Le ore del cuore
non contano i minuti,
non sommano gli istanti,
ma della vita raccolgon
solo i diamanti.

Le ore del cuore,
son sacchetti preziosi,
colmi di fiori odorosi,
di momenti sereni
e di sorrisi pieni;

Le ore del cuore,
racchiudon della vita
la sua essenza infinita.

Conserva le ore del cuore
nello scrigno prezioso del tuo esistere,
e quando il viaggio sul finire sarà
quelle ore non conosceranno età.

Il sentiero dei limiti

Il sentiero dei limiti

Solo chi ha costruito castelli sa:

Che se non cammini nel “costretto”,
non cercherai mai di sollevare il tetto.

Che se non hai bevuto dal fondo più nero,
non troverai mai in te dipinto il vero.

Che se non senti l’angusto,
mai saprai dove risiede il giusto.

Che cercherai quel che è nascosto
solo quando ogni cosa ti apparirà al suo posto.

Che solo quando avrai costruito e distrutto con un dito
capirai a cosa ti è servito.

Seguirai la strada delle costrizioni,
carezzando le tue prigioni solo per comprenderne le ragioni.

sabato 23 agosto 2008

Newsletter: Dai 300 in su...

L’Uomo Giunto


L’Uomo Spento
è creta inquieta,
è pezzo di legno senza contegno,
è trota che non nuota,
è ruota che non ruota,
è motore senza cuore.

L’Uomo Vivo
è creta che se stessa plasma,
è legno che se stesso scolpisce,
è trota che nuota,
è ruota che ruota,
è motore d’amore.

L’Uomo Giunto
è creta indurita che si dona alla Vita,
è legno di pregio che non teme il meriggio,
è trota che nuota verso la meta nota,
è ruota che ruota senza divenir mai vuota,
è motore di cuore sulla strada dell’amore.


FAVOLE FRESCHE


Una prodigiosa consapevolezza - Favola

Una prodigiosa consapevolezza raggiunse un cuore, e come fluida ebbrezza lo inondò d’Amore.

Cara cosa accarezza il sorriso che ti dipinge il viso? …continua…


Le Mille Bocche

“La Vita è una madre che sana e che immensamente ti Ama”

Ho fame!!!

Disse un piccolo cuore alla Vita. …continua…


Il Vaso Colmo

Dove sono!

Chiese un vaso al suo sonno.

Sei nel viaggio di ritorno, nel cammino che a te ti fa vicino.

Nel cammino che mi riporta vicino? Vicino a cosa?

Vicino alla tua Rosa. …continua…


Tra il dare e l’avere,
la pianta del vero sapere.


FAVOLE STAGIONATE


La Realtà

(favola inserita nel libro Viandante nel Cuore)

libro online

La REALTA’ era stanca e senza allegria, camminava come un antica vedova tra le strade di una città affollata, fatta da volti distratti e distanti. Ma il giungere della primavera depositò ai confini della sua spiaggia l’AMORE. …contunua…


L’anima, l’uomo e la vita

(favola inserita nel libro: Le favole dell’anima)

libro online

Sarai con me,
anche quando la musica non intonerà la tua canzone;
Sarai con me,
anche quando il buio di un cielo senza stelle sovrasterà il tuo respiro;
Sarai con me,
anche quando i tuoi fiori reclineranno il capo alla siccità del tempo;
Io sono la vita.

Sarò con te,
anche quando la dura terra non mi concederà raccolto;
Sarò con te,
anche quando il grande mare ingoierà i miei sogni;
Sarò con te,
anche quanto il tuo albero non mi concederà frutto;
Io sono l’uomo.

Sarò con te,
anche quando il dolore lambirà il tuo cuore;
Sarò con te,
anche quando con te non vorrei essere;
Sarò con te,
anche quando avrò ali per andare.
Io sono l’anima.

…continua…


Conserva la tua "energia" difendila…


Siamo in 300, dopo due anni dall’apertura di questa rubrica posso con orgoglio annunciarVi che oggi siamo in trecento, un numero considerevole, considerando che quando iniziai a scrivere ero da "sola", ma oggi non è più così grazie a Voi, "Nessuno è qualcuno senza gli altri".

Lo scopo della rubrica è quello di diffondere un pensiero positivo e rinnovatore, un pensiero che "edifichi alla vita", il domani e nelle mani degli uomini, e molto puoi fare anche tu, a volte basta poco, basta un sorriso condiviso, una mano tesa, siamo fili intrecciati di una stessa trama la vita, siamo vasi da colmare d’amore per poi mutare in profumatissimi fiori di luce.

La Vita è una lotta per chi cammina con passione, per chi è attore e non spettatore, diffondi la tua Visione di Vita e se la senti vicina alla mia consiglia questa rubrica, se un poco ha aiutato te potrebbe aiutare anche gli altri.

Con affetto.

Cleonice Parisi


Affrettati il concorso letterario
"Premio Domus Artis Mater 2008" sta per scadere…


ISCRIVITI ALLA MIA NEWSLETTER

DIECI LIBRI PER I PRIMI DIECI

Leggi i miei libri su Google Libri

Guarda i miei video su youtube

Partecipa anche tu al Concorso Surrentum

giovedì 21 agosto 2008

Una stella in stallo - Filastrocca


Una Stella in Stallo




Una Stella in stallo
fu invitata a un ballo
in un castello;


Portò con se un cestello
con dentro questo e quello;


E proprio quel cestello
fu il fardello
che non le fece cogliere il bello
del castello;


Fu così che un menestrello
del bello cantò uno stornello
e la stella in stallo
fu colta dal ballo;


C’era una volta una Stella in stallo
che fu invitata a un ballo in un castello,
e il canto di un menestrello
le fece dimenticar il suo fardello
e il mondo divenne straordinariamente bello.

mercoledì 20 agosto 2008

Una prodigiosa consapevolezza

Una prodigiosa consapevolezza


Una prodigiosa consapevolezza raggiunse un cuore, e come fluida ebbrezza lo inondò d’Amore.

Cara cosa accarezza il sorriso che ti dipinge il viso?

Non so spiegarmelo con la ragione, ma il mio cuore dice che ha messo le ali. Attendevo da tempo questo dono preannunciato ed ora al cielo il mio cuore è grato.

Grato è il cuore che il cielo ha toccato con un dito, e tu toccare non lo potesti fintanto alla terra legata resti.

Sei in errore giovane cuore, il cielo da toccare non è fuori nel mondo, ma è in te che devi andare a fondo. Ed io ho rivoltato il mio intero essere per trovare il mio cielo, ed oggi che l’ho trovato ho messo le trombe al fiato voglio annunciarlo al creato.

Beata, si grata al fato che ti ha liberata da questa vita ingrata .

Il fato è una terra incolta che sarai tu a rendere viva un poco per volta. Ti offrirà un rigoglioso raccolto solo se lo avrai amato molto. Ma se di quella terra avrai fatto cimitero per ogni tuo pensiero, raccoglierai solo l’ombra di ogni tua tomba. Comprendilo e preparati a combattere per la tua vita, solo così riuscirai a sentirla infinita.

Portami con te.

Non posso giovane cuore, la vita ha bisogno d’Amore e tu sei un suo motore. Accendi la macchina del tuo cuore cammina, non contare le lune e neppure i soli che nel passaggio ti avran dato coraggio, ma procedi incontro al tuo orizzonte solo così arriverai alla tua fonte.

Il cuore aprì le sue ali, erano immense e potenti e si sollevò da quella terra.

Ed ora che farai, dove andrai?

Andrò dove mi porta il cuore. Riempi la mongolfiera della tua anima d’amore e una consapevolezza prodigiosa sveglierà il cuore che in te riposa.

Il cuore che aveva messo le ali si accese di una luce intensa e prese a volare sempre più in alto sino a quando la sua luce divenne un puntino tra i puntini e una nuova stella illuminò le notti del mondo.

...fugace

Non legarti al Male
neppure per un pensiero fugace
all’anima tua non piace.

Le Mille Bocche

Le Mille Bocche

“La Vita è una madre che sana e che immensamente ti Ama”


Ho fame!!!

Disse un piccolo cuore alla Vita.

E la Vita che aveva mani vaste, mostrò al cuore le sue immense distese di terra dicendo:

Serviti figlio mio!

Il piccolo cuore guardò quel che la Vita aveva da offrirgli e per un istante si perse nel solo guardare, tanto erano abbaglianti quelle luci.

Ma…è troppo, è tanto, mi sono già perso nel solo guardare, pensa ad immergermi completamente, mostrami la strada per giungere alla mia mensa, fa che non mi perda in questa immensità.

La Vita sorrise, celando però un profondo dolore e disse:

Piccolo cuore, la Vita è una madre che sana e che immensamente ti ama. Cammina con fiducia nella Vita e ricorda, anche quando non comprenderai le ragioni che la muovono, che la Vita è una madre che sana e che immensamente ti ama.

Il piccolo cuore, non era in verità convinto delle parole delle Vita, ma cosa poteva fare se non camminare, aveva fame, una fame che apriva ogni istante altre nuove bocche…che non sapeva neppure di possedere.

Ma quante bocche ha un cuore, a me sembra quasi d’essere una sola e immensa bocca! HO FAMEEEEE!!!!

Urlò con tutte le sue forze, mentre procedeva.

MADREEEEEE, MADREEEEE HO FAME ABBI PIETA’ DI ME.

Il piccolo cuore aveva una fame incontenibile ed ormai da una sola bocca che gridava, gliene si erano aperte altre mille. E il cuore avvilito disse:

Non potrò mai sfamarle tutte! Vita accorri in mio soccorso.

Ma la vita stavolta non era li a rispondere alle sue domande, e il piccolo cuore si trovò ad affrontare la fame da solo. Cercando cibo sotto ogni sasso, tra le mani di ogni cuore, nei cieli, in terra ed in ogni luogo, ma quelle bocche divenivano sempre più avide ed esigenti, non si accontentavano mai di niente, e allora deluso e colto da profonda disperazione disse tra se, che la vita aveva torto, e che l’intero vivere era solo un gioco contorto.

Cosa cerchi!!!

Una voce lo redarguì:

Cerco cibo per le mie mille bocche, hai tu da sfamarmi?

No!

Rispose la voce.

Allora fatti da parte, cercherò cibo per le mie fameliche bocche dove ora non importa, a costo di toglierlo agli altri.

Ormai il piccolo cuore era divenuto cattivo ed impietoso e la voce divenne gelida sentenza:

Cuore non sbagliare non sei qui per far del male ma per trovarti, cerca attraverso la tua fame, la strada per la tua mensa e dimostra pazienza, non togliere agli altri decreteresti la tua sentenza. Ripeto dimostra pazienza.

Voce stupida, fatti da parte, la Vita mi ha data questa possibilità ed io ora la userò, non vedi quante pecore inerti, del loro sangue io mi nutrirò.

Il cuore famelico ed incattivito, non accettò della voce l’invito e ovunque andò agli altri sottrasse, sottrasse sorrisi, sottrasse consapevolezza, sottrasse pace, per lui era facile trovare altri cuori in cammino affiancarli e nel suo procedere sfiancarli, nell’accrescere il suo enorme ego schiacciava quello degli altri.

Ma quella non era la strada giusta, alla fine così facendo aveva decretato la sua dolorosa fine. Nell’alimentare a dismisura il proprio ego, non aveva fatto altro che seminare nuove ed ancora più fameliche bocche, che brevemente fiorirono per divorare la sua anima.

Il suo cammino era finito e la Vita giunse a raccoglierne i resti.

Piccolo cuore che devastante cammino hai avuto, non fosti al tuo cuore vicino, e frenasti degli altri il cammino, che misero destino.

Il piccolo cuore stretto all’ultimo respiro di una vita che tramonta nella notte più fonda, disse:

Che ne sarà di me!

E la voce:

La vita è una madre che sana e che immensamente ti ama, tu sei energia e come tale tornerai alla fonte, nuovi cuori nasceranno per lasciare alla vita impronte.

Tu un giorno mi chiedesti la strada da percorrere, nel vedere l’immensità che la Vita aveva da offrirti perché ti sentivi perso, volevi una traccia da seguire, ed ogni cuore che viene alla Vita io spero lasci quella traccia.

Ma è finalmente giunto il tempo, molte menti, molti cuori stanno completando con onore il loro cammino, anche loro hanno penato il logorio delle mille bocche, ma colmandole d’Amore ne hanno saziato la fame, senza cadere nell’inganno in cui invece sei caduto tu, sono loro che tracceranno la strada, per chi come te si affaccia alla vita.

“La Vita è una madre che sana e che immensamente ti ama.”

lunedì 18 agosto 2008

Il tuo "Nome"

Il tuo “Nome”

Ehi tu, si proprio tu!

Io?

Rispose una foglia tra le mille foglie di un immenso albero.

Si tu! Mi presento io sono il Vento, talvolta son stato il tuo tormento, altre volte solo il fermento di un tuo momento.

Beh piacere io sono una foglia.

Si lo vedo che sei una foglia, ma vorrei conoscere il tuo nome.

Mi chiamo foglia, su questo albero abbiamo tutte lo stesso nome, siamo tutte foglie.

Strano è perché non avete ognuna un proprio nome?

Perché siamo tutte uguali, e poi siamo semplicemente foglie , breve è il nostro passare in questa vita.

Sul fatto che siate tutte uguali io avrei i miei dubbi, come avrei fatto allora a distinguerti tra tante, io cercavo proprio di te.

Appunto me lo stavo chiedendo anche io come hai fatto?

Volevo farti un dono, il dono di un “Nome”.

Un nome?

Disse ridendo la foglia.

E cosa me ne faccio, una foglia sono e una foglia resterò, che io abbia o meno un nome la cosa non cambia, guarda lì tra le radici di questo grande albero, quante foglie cadute giacciono inerti, e quante tra loro avevano un nome. A che serve avere un nome se siamo semplicemente foglie.

Serve, le melodie del cielo vi chiamano per “Nome”, ogni foglia ha un “Nome” nel cielo, ed io ora voglio svelarti il tuo.

Mi incuriosisci molto, e come mi chiamerei?

Ti chiami Scintilla!

La foglia sorrise e prese a ripetere tra se e se:

Scintilla, Scintilla. Mi piace questo nome è davvero strepitoso. Scusa vento ed ora che conosco come mi chiamo, cambierà qualcosa per me?

Si cambieranno molte cose!

Davvero???

La foglia si alzo sul ramo impettita e prese a sfilare sullo stesso, sentendosi quasi una prima donna, ops una prima foglia, ma era solo per gioco, voleva portare un po’ di ilarità tra le sue consorelle.

Il vento prese a ridere, e il sorriso coinvolse tutte le foglie vicine, non si era mai vista tanta ilarità diffondersi così rapidamente.

Ma del resto Scintilla stava solo dando realizzo al suo “Nome”.

Quando il cielo ti svela il “Nome”, ti svela il cammino, ti svela il destino, ti svela la missione, in ogni “Nome” è celato il sentiero dell’anima, e Scintilla capì che il suo breve passaggio in quella vita non sarebbe stato vano, ora che conosceva il suo “Nome”, lei sapeva di cosa era capace, lei era una Scintilla.

Improvvisamente un senso di benessere prese ad aleggiare attorno all’albero, mentre Scintilla continuava a saltellare tra i rami e le foglie incredule, portando la sua gioia di vivere, la sua speranza ritrovata, i suoi sogni bambini, i suoi voli dell’anima.

Fate spazio arriva SCINTILLA …!!!

Gridava da ogni parte e la sua voce sembrava giungere da ogni luogo, da ogni finestra chiusa o spalancata, sembrava dipingere paesaggi negli occhi spenti come in quelli accesi, lei era una Scintilla, sapeva accendere il fuoco, il fuoco dell’amore.

Talvolta basta davvero poco affinché la luce di un sorriso giunga ad accendere i cuori, a volte basta il frizzo di una scintilla e la vita torna a sorridere dal di dentro.

Scintilla continuò a saltellare allegramente tra le foglie dell’albero e ad ogni foglia incontrata svelò il suo “Nome”:

Tu ti chiami Meralia, tu sei Gioietta…e così continuò a fare per il resto della sua vita e quando il suo tempo era sul finire, il vento tornò chiamandola per nome:

Scintilla!!!

Eccomi!!!

Disse la foglia.

Sono pronta a cadere.

Vieni Scintilla tu non dovrai cadere, tu conosci il tuo “Nome”, voleremo insieme sino al grande albero che è nel cielo, mi ero dimenticato di dirti che l’albero che c’è in terra è solo il riflesso di qualcosa di molto, ma molto più “infinito” e che anche tu eri solo il riflesso di quello che in realtà sei, tu nel cielo sei da sempre un “Nome”.

Scintilla salì sulle spalle del vento e capi che quel tormento e quel fermento erano serviti a maturarla dentro.

Tendi l’orecchio laddove frizza la scintilla della vita, e sentirai dal cielo svelarsi il tuo “Nome”, inizierà dall’ ascolto il tuo cammino di luce.