martedì 28 ottobre 2008

Un viso senza sorriso - Favola per una bimba che aspetta un bimbo

Un viso senza sorriso


Mi presteresti un sorriso?

Chiese un giorno un viso.

Vorresti un sorriso? Io non ne vendo ma posso ispirarne la nascita.

Davvero? Allora aiutami ed in cambio di questo sorriso io ti darò…

Ma la vita non permise al viso di completare il suo pensiero, e lo interruppe dicendo:
Il tuo sorriso per me sarà già una ricompensa. E fu così che la vita prese per mano quel viso senza sorriso, e lo portò con se in paradiso.

Vieni vorrei mostrarti qualcosa!

Quel viso non aveva mai conosciuto il sorriso vero, quello che nasce dal cuore e poi illumina il volto, e aveva sempre ben distinto il sorriso di circostanza da quello che dal cuore avanza. Giunse in paradiso e la vita gli mostrò lo sbocciare di un fiore, il viso lo guardò e disse:

E’ meraviglioso Vita …ed accennò ad un sorriso d’apparenza, perché anche nel riconoscere la meraviglia di quel fiore, non riuscì a sentirlo nel suo cuore.

E allora la vita mostrò a quel viso stanco, dei bambini che giocavano allegri e spensierati, e il viso accennò di nuovo a quel sorriso statico, e la vita capì che neanche quella visione luminosa gli aveva toccato il cuore.

Non conoscerò mai un sorriso vero quello che nasce dal cuore!

Disse mosso da profonda disperazione il viso senza sorriso. La vita era pensierosa, nel chiedersi come mai quel viso non riusciva a percepire i lati più teneri del vivere. Allora portò il viso in riva di mare e gli fece guardare dei delfini, che lieti saltavano tra le acque emettendo gridolini di gioia pura e semplice.

Ma neppure la gioia dei delfini riuscì ad entrargli nel cuore, allora la vita capì che quel viso aveva un cuore indurito dal dolore e che per difendersi lo aveva mutato in pietra.

Ci voleva qualcosa che gli arrivasse sin dentro al cuore, qualcosa che lo riscaldasse.

Vedi viso, il tuo cuore si è indurito, perché troppo ferito e smarrito, perciò oggi vorrei farti un invito.

Un invito? Di che si tratta!

Disse il viso.

Vorrei affidarti un seme, te ne occuperesti?

Non so se ne sarò capace.

Disse il viso.

Ma vedi devi solo portarlo in grembo crescerà da solo, tu dovresti ospitarlo per un breve tratto, gli farai da incubatrice e lui nel frattempo ti riscalderà il cuore.

Il viso senza sorriso, accettò e la vita gli affidò un seme. Il viso lo depositò proprio vicino al suo cuore, e il cuore nel vedere quel piccolo seme germogliare giorno dopo giorno prese a spogliarsi dai mille scudi che aveva indossato lungo il cammino di una vita, in fondo non avrebbe potuto abbracciare quel piccolo essere bisognoso di calore se fosse rimasto prigioniero del gelo.


E fu così che quel giorno un viso senza sorriso, trovò un motivo per sorridere davvero, improvvisamente il gelo che lo imprigionava prese a sciogliersi alla luce di una nuova vita, che gli cresceva in seno, e quando il piccolo emise il suo primo vagito, il viso senza sorriso si accese di una luce incommensurabile. La stessa luce che accende un fiore quando sboccia, che vive nel sorriso dei bambini, che accende il canto dei delfini, la luce dell’amore.

La vita trova sempre una strada per accendere il sorriso del tuo cuore, accettane l’invito.

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