domenica 30 novembre 2008

La SpazzaCura e L'Albero Ecologico - Riciclare in Fabula e Video


La SpazzaCura e

l’Alberello Ecologico

Al mondo mancava il fiato e il Sole era molto preoccupato.

Che il medico venga al Mondo inviato!

Ordinò il Sole in un fiato.

E il medico dopo aver il Mondo attentamente visitato disse:

E’ ammalato! E’ ammalato! Ci vuole una cura, ma con premura!!!

Non sono ammalato!!!

Disse il Mondo preoccupato.

Ho solo il sopraffiato.

Ebbene dottore!

Disse impaziente il Sole.

Mentre il medico studia il paziente muore! Se è ammalato che venga curato!

Gli prescrivo la SpazzaCura!

Disse il dottore.

Mi raccomando con premura.

Il Mondo per paura iniziò la cura o per meglio dire la SpazzaCura. E fu così che tutto venne riciclato, la plastica raccolta fu fatta rivivere un’altra volta, il vetro e le lattine divennero delle palline, con la carta e coi cartoni vennero realizzati dei coloratissimi scatoloni, e col cibo avanzato venne concimato il prato e nuovo nutrimento agli abetini fu dato.

Ed ecco che quattro e quattrotto il mondo guarì di botto.

Era quasi Natale e il paziente guarito agli abitanti del mondo mandò il suo invito:

Lasciate stare i miei alberelli, quelli ecologici sono altrettanto belli, usate quelli, con la carta e coi cartoni ho per voi fatto gli scatoloni, con il vetro e le lattine ho confezionato meravigliose palline, che sia un Natale all’insegna del cuore, non strappate dal mio manto quegli alberelli che amo tanto.

Gli ospiti del manto ascoltarono del Mondo il canto, e quel Natale divenne un indimenticabile incanto.

E’ la Spazzacura, del Mondo la cura.


venerdì 28 novembre 2008

l'ombra del gigante - L'ego-favola

L’ombra del Gigante

Spostati!

Disse un gigante all’altro.

Togliti davanti!

No togliti tu!

La lotta tra i giganti era iniziata e gli uomini neppure se ne erano accorti…

Un giorno un gigante che voleva primeggiare su tutti gli altri, prese a fare passi molto lunghi, senza tener conto del suo uomo.

“Del suo uomo? Vi starete chiedendo.”

Ogni gigante era l’ombra di un uomo sulla terra, e se i giganti litigavano, gli uomini litigavano, se amoreggiavano gli uomini amoreggiavano e se correvano gli uomini correvano.

E fu così che il piccolo uomo per seguire il suo gigante prese a correre nella vita, ma a correre talmente tanto che a un certo punto sopraffatto dalla stanchezza dovette fermarsi, e con lui si fermò anche il gigante.

Il gigante vide gli altri giganti avanzare, in questa forsennata corsa senza una vera meta, e prese a incitare il suo uomo dicendo:

Alzati!!! Stanno per raggiungerci dobbiamo arrivare per primi. Sei un buono a nulla, alzati e cammina, hai capito?

L’uomo che non sapeva di possedere un gigante, alzò il capo impaurito al sentire quella voce, e per la prima volta vide il suo gigante.

Ma tu chi sei?

Disse l’uomo spaventato.

Sono il tuo gigante!

Il mio gigante? Io possiedo un gigante?

No piccolo uomo, sono io gigante che possiedo un uomo!

L’uomo era spaventato e confuso e mentre guardava il suo gigante, una bambina si fermò al suo fianco dicendo:

Cavolo!!! Quanto è grande il tuo gigante!

L’uomo si girò speranzoso verso la creaturina dicendo:

Piccola ma allora anche tu lo vedi?

Si è immenso? Uno dei più grandi, gigantesco!

L’uomo guardò alle spalle della bambina cercando la sua gigantessa e nel non vederla disse:

Cara e la tua gigante?

Io non ho più un gigante.

Rispose la bambina.

Ma l’hai avuta?

Si ed era grandissima e fortissima, mi ha quasi uccisa. Vedi i nostri giganti nascono con noi, inizialmente sono piccoli, piccolissimi, ma poi sbagliamo a nutrirli e loro crescono, crescono a dismisura, sino a divenire padroni della nostra esistenza, ed è in quel momento che iniziamo a morire.

L’uomo era disperato come non lo era mai stato, e preso dallo sconforto si mise a piangere sulla spalla della bambina.

Aiutami, Aiutami…mi sta uccidendo, aiutami a sconfiggerlo o sarà la mia fine.

La bambina gli carezzò la testa dicendo:

Affamalo!

Cosa? Alzò rapidamente la testa l’uomo afflitto.

E come si fa ad affamare quel mostro?

Facile nel tuo cammino raccoglierai cibo per il cuore e non per l’ego, perché quel gigante è il tuo ego.

L’uomo guardò la bambina e negli occhi ci vide una saggezza antica quanto il mondo e guardandola sorpreso disse:

Tu non sei una bambina!

La piccola gli sorrise:

E’ vero non sono una bambina, affama il tuo ego, lui implorerà cibo per accrescere il suo arrivismo, lui ti chiederà acqua per calmare la sua sete di successo, ma tu gli offrirai cuore, cuore e ancora cuore…cuore a colazione, cuore a pranzo e cuore a cena. Affama il tuo gigante!

L’uomo alzò di nuovo gli occhi al cielo è vide il suo gigante nevrotico, scrutare l’orizzonte dicendo:

Preparati uomo dobbiamo correre, saremo i primi, i primi in tutto, la vita è una sfida infinita ed io ho intenzione di vincerle tutte. Ho fame!!! Muoviti cerca cibo per il tuo gigante!

L’uomo guardò negli occhi la bambina e poi disse:

Certo gigante, cuore a colazione, cuore a pranzo e cuore a cena.

martedì 25 novembre 2008

Il Cuore e la Lacrima - I raccontini

Il Cuore e la Lacrima

Ho deciso!

Disse la lacrima al cuore.

Voglio far l’amore con te!

Vuoi fare l’amore con me?

Rispose il cuore impaurito.

Apri la porta cuore e fammi entrare, io non possiedo casa, sono una lacrima di dolore, sola in questo immenso mondo. Accoglimi ti prego!

Il cuore aveva davanti agli occhi quella lacrima di dolore, piccolissima e brillante, ed anche se ne aveva una grande paura se ne innamorò perdutamente, e aprendo la sua porta la fece entrare.

La lacrima trovò calore in quel cuore e il cuore trovò tanto dolore in quella lacrima.

Cuore sento freddo!

Disse la lacrima tremando. E il cuore innamorato decise di riscaldarla. La lacrima iniziò a baciare il cuore e il cuore ad Amare la lacrima.

Insieme presero ad abbracciarsi e ad amarsi, il cuore si accese della luce dell’amore, riscaldandosi come non gli era mai successo. La lacrima di dolore a quel calore prese a sciogliersi sino ad essere completamente bevuta dal cuore. E quando ne fu completamente parte, il cuore e la lacrima ormai tutt’uno presero a palpitare all’unisono.

Cuore!

Disse la lacrima:

L’amore sana! Io ero una lacrima di dolore che viaggiava senza meta, ma il giorno in cui tu mi apristi la tua porta, io trovai il calore di una casa.

Lacrima!

Disse il cuore:

L’amore sana. Io ero un cuore spento e senza luce, e aprendo la mia porta al dolore, accesi il fuoco dell’Amore.

Il cuore e la lacrima ormai insieme presero a palpitare intensamente, insieme erano un solo battito, insieme erano una sola parola, e poi accadde quel che non comprendevano un calore intenso, e il cuore si sciolse come una lacrima in un cuore più grande.

Cosa succede!!!

Gridarono la lacrima e il cuore all’unisono.

E un cuore più grande rispose:

L’Amore Sana!


Padrona della scena - Video

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lunedì 24 novembre 2008

Newsletter del 26 ottobre 2008 - Non tutti i mali...

Non tutti i mali vengono per nuocere


Un antenna con la spina staccata, era alla vita ingrata, del mondo nulla poteva vedere e per questo si mise a tacere. Ma un giorno sereno e giocondo qualcuno attaccò quella spina al mondo, e l’antenna che prima era infelice, della vita divenne prima attrice. E dall’alto del suo tetto al mondo gridò questo detto: Quando la vita coce tu abbracciane la croce, non tutti i mali vengono per nuocere.

Un sassolino fu raccolto dalla mano di un bambino, e lanciato in un lago vicino. Quel sassolino che nel prato non era ascoltato, nel lago gettato ebbe invece fiato. L’impatto creò uno strano fatto, e da quel tuffetto nacque più di un cerchietto. E da quel giorno il sassetto fece proprio il seguente detto: Quando la vita coce tu abbracciane la croce, non tutti i mali vengono per nuocere.

Un ochetta chiacchierina che dell’ocaio era la più piccina, e le oche non eran poi tanto poche, poiché assai inquieta fu presto chiusa in una stanzetta segreta. Il suo ocheggiare prese ovunque ad eccheggiare, da muro a muro e poi da mare a mare e nessuno la seppe più fermare. E fu quello il giorno in cui l’ochetta che dell’ocaio era la piccoletta, venne liberata dalla buia stanzetta. E nell’uscir senza fretta disse: Quando la vita coce tu abbracciane la croce, non tutti i mali vengono per nuocere.

Ci sono degli eventi che appaion tormenti, ma nel cor accendon fermenti, l’ antenna ammalata fu infine alla vita grata quando la spina le venne attaccata, il sasso piccino che del prato era l’ultimo arrivato, nel lago invece venne ascoltato, ed infine l’ochetta che nell’ocaio era la più piccoletta dalla sua buia stanzetta riuscì dal mondo a ricever la stretta.

Quando la vita coce tu abbracciane la croce,
non tutti i mali vengono per nuocere.



FAVOLE FRESCHE



“Foto artistica di Kubeto”

Il miraggio


Un uomo gridava nel deserto la sua fede nella vita, e mentre il sole lo bastonava pesantemente, e la sete lo faceva sragionare, continuò ad avanzare tra la polvere soffocante di quel pesante viaggio, senza mai abbandonare la sua “fede”.



La Guerra dei Pensieri


Ci sono strade che non hai ancora intraprese?

Non saprei!

Rispose il Piede alla Testa e aggiunse:

Ma Testa sei tu che dirigi il passo, perché chiedi a me?



L’uomo e il Sole


Un uomo alla fine del suo cammino si trovò al cospetto del Sole, e come un viandante assetato e affamato di risposte, incominciò a dire:

Finalmente faccia a faccia!!!



Alla base dei problemi apparenti
i veri tormenti,
placa prima i tuoi venti.



LEGGI ONLINE

VIANDANTE NEL CUORE

Una raccolta di aforismi di che ricorda le opere di Coelho, mantenendo, però, un’originalità e una forma propria. Non si può non sentirsi in qualche modo i diretti interessati o i destinatari di un messaggio. Ogni lettore leggerà in questo piccolo libro anche le proprie esperienze, il proprio dolore, la propria felicità. Ogni pagina racchiude armonia e sentimento quasi come se a scriverla, una dopo l’altra, fossero state le mani di un angelo. La scrittrice riesce ad affidare al lettore un messaggio ben preciso in ogni suo aforisma. Elaborando queste definizioni e trasformandole in piccole parabole, Cleonice Parisi ci accompagna nel nostro cammino di vita, con il cuore perché ognuno di noi è un “Viandante nel cuore”. Un piccolo libro che regala una grande gioia.

Acquistalo



Di umano ha poco,
chi non confessa il suo giogo.



Il concorso Surrentum è in scadenza vi aspetto numerosi,
il vostro cuore è il cuore del nostro concorso.

Grazie

Partecipa anche tu al Concorso Surrentum



Vi presento una persona specialissima un Maestro d’arte col quale ho iniziato una felice collaborazione artistica.

Cosa vuol dire Maestro d’Arte?

Sono quelle rare persone che hanno una spiccata sensibilità artistica, che riesce ad esprimersi in molteplici attività in modo mirabile, pittore, scultore, webdesigner, cantante, poeta e tantissimo altro, fate un salto nel suo meraviglioso pianeta di Natale, che considero un pò come la mia seconda casa, e poi capirete perchè, Ve lo consiglio.

EROS

I primi di dicembre sarà online un coloratissimo calendaraio di Natale,
realizzato da Eros con dei miei aforismi a tema, che vi accompagnerà sino al giorno della Luce
io ne ho già vista l’anteprima è bellissimo!

Non mancate
io non macherò di avvisarVi



Affidati a chi cade e si rialza, ma sempre la sua faccia calza.

Diffida di chi sempre in piedi guida, nel suo cuore menzogna si annida.

La vita è una sfida, combatti.

Cleonice Parisi



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mercoledì 19 novembre 2008

Non tutti i mali vengono per nuocere - I raccontini

Non tutti i mali vegono per nuocere


Un antenna con la spina staccata, era alla vita ingrata, del mondo nulla poteva vedere e per questo si mise a tacere. Ma un giorno sereno e giocondo qualcuno attaccò quella spina al mondo, e l’antenna che prima era infelice, della vita divenne prima attrice. E dall’alto del suo tetto al mondo gridò questo detto: Quando la vita coce tu abbracciane la croce, non tutti i mali vengono per nuocere.

Un sassolino fu raccolto dalla mano di un bambino, e lanciato in un lago vicino. Quel sassolino che nel prato non era ascoltato, nel lago gettato ebbe invece fiato. L’impatto creò uno strano fatto, e da quel tuffetto nacque più di un cerchietto. E da quel giorno il sassetto fece proprio il seguente detto: Quando la vita coce tu abbracciane la croce, non tutti i mali vengono per nuocere.

Un ochetta chiacchierina che dell’ocaio era la più piccina, e le oche non eran poi tanto poche, poiché assai inquieta fu presto chiusa in una stanzetta segreta. Il suo ocheggiare prese ovunque ad eccheggiare, da muro a muro e poi da mare a mare e nessuno la seppe più fermare. E fu quello il giorno in cui l’ochetta che dell’ocaio era la piccoletta, venne liberata dalla buia stanzetta. E nell’uscir senza fretta disse: Quando la vita coce tu abbracciane la croce, non tutti i mali vengono per nuocere.

Ci sono degli eventi che appaion tormenti, ma nel cor accendon fermenti, l’ antenna ammalata fu infine alla vita grata quando la spina le venne attaccata, il sasso piccino che del prato era l’ultimo arrivato, nel lago invece venne ascoltato, ed infine l’ochetta che nell’ocaio era la più piccoletta dalla sua buia stanzetta riuscì dal mondo a ricever la stretta.

Quando la vita coce tu abbracciane la croce,
non tutti i mali vengono per nuocere.

Il miraggio - I raccontini

“Foto artistica di Kubeto”

Il miraggio


Un uomo gridava nel deserto la sua fede nella vita, e mentre il sole lo bastonava pesantemente, e la sete lo faceva sragionare, continuò ad avanzare tra la polvere soffocante di quel pesante viaggio, senza mai abbandonare la sua “fede”.

Era ormai privo di forze, all’orizzonte sempre e solo deserto, quando un miraggio si materializzò di fronte ai suoi occhi:

Era un freschissimo ruscello di acque chiare, che scorreva fluido baciato dal sole tra le dune desertiche. L’uomo a quella “visione” raccolse le sue ultime forze, sapeva nel suo cuore che si trattava solo di un miraggio, ma di quel miraggio ne comprese la preziosità, e come se avesse trovato un bastone sul quale poggiarsi, riprese il suo cammino nel rincorrere quelle acque.

Molte volte fu sul punto di poterlo toccare senza riuscire realmente a sfiorarlo. L’uomo continuò ad inseguirlo, ma venne il giorno in cui le forze gli vennero a mancare completamente, lasciandolo a terra privo di sensi.

Quando riaprì gli occhi si trovò completamente immerso in quel ruscello, e capì d’aver raggiunto finalmente un oasi nel suo deserto.

Bevve a volontà di quell’acqua cristallina, riempi la sua borraccia, raccolse i frutti rigogliosi di questo paradiso, e riprese il suo cammino.

L’uomo sapeva bene che un oasi era semplicemente una sosta nel suo procedere, e che doveva preparasi ad affrontare altro deserto.

Avanzò in questo giardino lussureggiante, sotto l’ombra di secolari palme, cibandosi di frutti maturi e dolcissimi, e solo dopo molto cammino si rese conto che quella non era un oasi nel deserto, ma era il suo nuovo passo, e che grazie ad un miraggio lui aveva raggiunto la vita.

Un uomo gridava nel deserto la sua fede per la vita, e nell’inseguir un miraggio trovò il coraggio d’affrontare il suo deserto, e fu così che raggiunse la vita.

martedì 18 novembre 2008

La Guerra dei Pensieri - Favola

La Guerra dei Pensieri


Ci sono strade che non hai ancora intraprese?

Non saprei!

Rispose il Piede alla Testa e aggiunse:

Ma Testa sei tu che dirigi il passo, perché chiedi a me?

Chiedo a te perché io testa sono dimora di pensieri ed è da troppo tempo che sono governata da pensieri bui.

Capisco, ma guarda cara Testa che anche io ho i miei crucci, a me non si chiamano pensieri, ma vescicole, calli, e chi più ne ha, più ne metta.

Si piede ma per lo meno voi siete in due io sono sola.

In due dici? Non scherzare proprio chi la conosce quella pazza, per fortuna che sei tu che ci comandi altrimenti avremmo fatto a capelli ogni minuto e quarto d’ora.

Capisco disse la testa mentre cercava uno spiraglio di luce per far sorridere i suoi pensieri.

Visto che i piedi erano in rotta di collisione, non conveniva alla testa indugiare oltre nelle chiacchiere, avrebbe aggiunto altri pensieri ai suoi, e la sua Testa era già troppo affollata.

E fu per questo motivo che puntò l’attenzione sulle Mani, che erano intente sulla tastiera a scrivere la favola che ora state leggendo.

Scusate mani?

Si prego? Scusa se continuiamo a scrivere non possiamo perdere neppure un pensiero.

E perché non potete perdere un pensiero?

Perché? Chiedi?

Le due mani si guardarono l’una l’altra e dissero all’unisono:

Testa ma sei tu che pensi, noi siamo solo le esecutrici materiali, chiedi piuttosto ai tuoi pensieri perché non possiamo perdere un pensiero.

La testa trovava porte chiuse ovunque, e allora andò a trovare lo stomaco dicendo:

Caro, potrei rivolgerti una domanda?

Certo capo!

Rispose lo stomaco.

Avrei potuto risponderti sono tutto orecchie, ma sono sicuro che le signorine lassù, che ti appartengono tanto strettamente avrebbero avuto da dire la loro.

Stomaco se io ti chiedessi, indicami la strada da intraprendere, tu sapresti farlo? Sai sono attualmente disabilitata alle decisioni ho nella Testa solo pensieri bui.

Capisco il dilemma capo, certo che saprei indicarti la via.

Io direi trasferiamoci direttamente in un pizzeria paninoteca e li trascorriamo il resto dei nostri giorni.

Ma sei impazzito????

S’intromise improvvisamente il Colesterolo, tu vuoi proprio la fine di questo corpo, non te lo permetterò!!!

Calma, calma!

Disse la Testa cercando di riportare un po’ di buon senso, anche lì aveva trovato la guerra e decise di cercare altrove.

E fu così che decise di bussare alla porta del Cuore:

Buongiorno Cuore, come va ho saputo che sei allettato da un bel po’.

Infatti il cuore era a letto, con il termometro in bocca e molto, molto afflitto.

Cosa ti succede?

Testa è da tempo che ogni volta che esco a prendere una boccata d’aria, sono aggredito da dei sicari che vogliono la mia morte.

Davvero???

Disse la Testa preoccupatissima.

Descrivimeli come sono?

Farò di più Testa io posso dirti il loro nome si chiamano Pensieri.

La Testa all’affermazione del Cuore ammalato, capì che doveva per forza di cose risolvere questa situazione, tutto il corpo era in subbuglio, solo lei poteva sciogliere questa matassa.

I Pensieri oscuri avevano ormai creato un baccanale all’interno della Testa:

Vuoi vedere che non le faccio più vedere il futuro? Guarda ora mi trasformo nel pensiero della vecchiaia?

Io posso completamente metterla in ginocchio, vuoi vedere?

Diceva un pensiero all’altro nell’intento di portare alla distruzione il corpo.

Eccomi trasformato io sono il pensiero della morte. Strano ma come mai non crolla ancora?

Dissero stupiti i pensieri bui, eppure le avevano tentate tutte contro quel corpo, e fu allora che sopraggiunse una voce.

Non la metterete in ginocchio lei vivrà oltre i vostri meschini piani.

I pensieri rabbrividirono a quella voce, e spaventati dissero:

Testa ma eri tu a parlare?

No pensieri disse la Testa.

Ma allora erano i piedi, o forse le mani?

No risposero prima i piedi e poi le mani.

Allora di certo sarai stato tu cuore.

E il cuore nel togliersi il termometro da bocca disse:

Scherzate io non ho neppure la forza di respirare, figuratevi di parlare.

Ma allora chi ha parlato dissero i Pensieri sempre più preoccupati.

Ho parlato io, io sono l’Anima.

L’Anima????

Ripeterono in coro i Pensieri.

Ma tu non appartieni al mondo materiale tu vivi nel mondo dello spirito, perché metti bocca in cose che non ti riguardano?

Perché sono anni che attentate alla vita di questa donna, mostrandole ostacoli inesistenti, ansie, paure, l’avete resa prigioniera della sua stessa vita, ed oggi sono qui ad annunciarvi che avete perso.

Scherzi, non lo vedi l’ho quasi messa in ginocchio!

Si alzerà come si è rialzata sempre, e non grazie a voi ma grazie alla sua Testa.

La Testa?

Dissero i Pensieri ridendo:

Quella stupida fa quello che diciamo noi, ascolta attraverso le orecchie e vede attraverso gli occhi, ma noi sappiamo distorcerle ogni cosa, è il nostro mestiere e credimi siamo imbattibili.

Lo eravate sino a quando la Testa non ha incominciato a cercare una soluzione, la Testa vi vuole fuori di lì.

E quando ci caccia?

Dissero spavaldi i Pensieri.

E fu così che la Testa prese in mano le redini della sua vita e decise che non l’avrebbe data vinta ai pensieri bui, doveva dare vita a dei pensieri di luce.

Andò di nuovo dal cuore e rovistò nel suo vecchio cassettone dei sogni, e prese il sogno più prezioso quello che era stato accantonato da una vita, e lo rispolverò portandolo alla luce.

E il sogno prese a brillare immediatamente e da quel sogno mille pensieri di luce presero dimora nella testa.

Troppa luce!!!

Gridarono sconfitti i pensieri bui mentre fuggivano via, ma nell’uscire dal corpo materiale trovarono l’anima ad attenderli:

Benvenuti, quello non era il mio mondo ma questo in cui avete messo piede mi appartiene, per voi non c’è spazio neppure qui.

E fu così che i pensieri bui non avendo più una casa si dissolsero nell’aria di una bellissima primavera, che offrì il suo perenne giardino al passo felice di quel corpo.

lunedì 17 novembre 2008

L'uomo e il sole - Favola

Nairobi, 17 nov. - (Adnkronos/Dpa) - Nuovo orrore in Burundi dove una bimba albina di sei anni e’ stata trovata decapitata e smembrata nella provincia di Ruyigi. A riferirlo e’ la Bbc, ricordando che si tratta del sesto caso dal mese di settembre e che si ritiene che parti del corpo della piccola vittima siano state consegnate a stregoni della vicina Tanzania, dove solo quest’anno sono stati assassinati oltre 30 albini. Gli stregoni credono che il sangue e alcuni organi degli albini abbiano poteri magici.


L’uomo e il Sole


Un uomo alla fine del suo cammino si trovò al cospetto del Sole, e come un viandante assetato e affamato di risposte, incominciò a dire:

Finalmente faccia a faccia!!!

Nel tono delle sua voce, si distinsero chiaramente una profonda amarezza, e una ancor più grande sfiducia.

Hai da dirmi qualcosa?

E il Sole tacque.

Vedo che non parli, segno che poi non avevi tante cose da dirmi? Eppure fintanto camminavo in terra non sono bastati fogli per appuntare le tue lezioni di vita, che in ogni istante non esitavi a darmi.

Ebbene ora siamo qui faccia a faccia, cosa succede non trovi le parole?

Taci?

Troppo comodo!!! Che fai non mi giudichi?

Inferno o paradiso?O forse sei indeciso e vuoi mandarmi in purgatorio???

Sai come si dice: “Sante anime del purgatorio”, un posticino lì non mi dispiacerebbe, ne tanto lontano dal tuo calore, ma neppure tanto vicino da restarne abbagliato, come diceva uno dei tuoi messi te lo ricordi? Un certo Budda: “la via è nel mezzo”.

Certo che le parole non sono il tuo forte, e a dire il vero mi aspettavo che emanassi più luce e calore. Scusa non sento il coro degli angeli, ma dov’è tutta l’equipe?

L’uomo aveva fatto le domande, e il Sole era lì di fronte a lui senza risposte. La sua luce fredda, incuriosì l’uomo spingendolo a fare qualche passo in avanti, e quando gli fu a pochi centimetri di distanza, allungò la mano con timore per toccarlo e accadde qualcosa di veramente inatteso, il sole cadde in terra, non era altro che un bel dipinto su una grandissima tela.

L’uomo restò senza parole, il Sole, la luce che gli aveva indicata la via era solo un affresco, un disegno, un immagine senza vita, un feticcio, una costruzione, ed ora a chi avrebbe attribuito le colpe della sua infelicità? A chi avrebbe innalzato le sue preghiere? A chi avrebbe rimesso le sue speranze?

La mia infelicità e il mio dolore!!! Ora dove li metto?

Disse gridando di rabbia intrisa a dolore l’uomo accecato.

Tu eri l’anfora dove versare le mie lacrime, tu eri il giusto da cui attendere la vendetta, la mano sacra della legge, tu eri la giusta bilancia. Tu eri l’orizzonte, la perfezione a cui elevarsi, tu eri il redentore, tu eri il protettore. Tu eri il pastore, il grande saggio, tu eri il maestro che insegna a vivere, tu eri dolore che illumina la retta via, ed io l’alunno, ed io la foglia, ed io il bambino.

Ma ora che so! Cosa sono???

Ha già…-disse poi con amarezza- ma con chi parlo se ho appena scoperto che non esisti?

Il Silenzio scese al cessar delle parole dell’uomo, il paravento sul quale era dipinta l’immagine del Sole era in terra vicino ai suoi piedi.

Tu eri il Sole!!!

Disse l’uomo accasciandosi poi in terra senza più forze, col capo chino e il cuore spento, ma la sua mente continuò a cercare una porta verso la vita. L’uomo ha capacità di ripresa inimmaginabili e dopo solo alcuni minuti, riprese nel dire:

Quindi era a me che innalzavo preghiera, ed era sempre a me che rimettevo le speranze, sono sempre stato io il solo e unico artefice della mia esistenza. Ed ho usato l’immagine divina, come bastone, sostegno per avanzare nel mio difficile cammino.

E poi disse inaspettatamente prima e soprattutto per se stesso.

Sono stato un grande, mi ammiro, mi Amo!!!

Ho creato tutto questo solo per poter andare avanti nella vita, per superare quegli ostacoli che ai miei occhi apparivano insormontabili.

E di nuovo disse, stavolta risollevandosi in piedi:

Sono un Grande!

Mentre intesseva le sue lodi ai suoi stessi occhi, l’uomo non si accorse che una luce intesa stava sollevandosi dal dipinto, una luce che attimo dopo attimo cresceva riscaldando ogni anfratto, e quando ebbe completamente illuminato il luogo l’uomo meravigliato disse:

E tu ora chi saresti?

E la luce rispose:

Sono il Sole.

Il Sole???

Disse l’uomo più confuso che mai.

Ma se solo pochi istanti fa, ho compreso che non esistevi che eri il frutto di una creazione umana per permettere all’uomo di avanzare nei tempi incolume dalle sue stesse azioni.

E il Sole disse:

Quando nacque tuo figlio, ti vidi piangere per la gioia, ti vidi festeggiare in ogni angolo di strada, ti ascoltai ridere e cantare, era il giorno più bello della tua vita. Prendesti quella piccola e tenera manina tra le tue, baciandola con il cuore.

Per quel figlio avresti rivoltato il mondo, non gli avresti fatto mancare nulla, avevi progetti grandiosi per lui, gli avresti dato in eredità tutto il tuo patrimonio, dovesti però tristemente convenire di non potergli trasmettere la tua consapevolezza, quella doveva fiorire spontanea dal suo cuore.

E per Amore lasciasti quella piccola mano affinché il tuo prezioso bene potesse imparare a camminare da solo, lo seguisti dietro ogni angolo di strada, ogni sua caduta fu la tua caduta, ed ogni suo successo fu il tuo successo.

Ora figlio mio cammini da solo, la consapevolezza è quella luce che insegna a guardare verso il proprio cuore. Ora fa che io possa di nuovo riprenderti per mano, mi sei mancato.

Il Sole prese per mano suo figlio e gli mostrò il creato dicendo:

E’ tuo.

sabato 15 novembre 2008

Il perchè delle favole...

Il perchè delle favole…

E’ solo da alcuni anni che scrivo favole, piccoli racconti con vigne, alberi, fiori, stelle, semi, giardini, formiche, api, e molti altri semplici elementi del nostro mondo. Tutti elementi che improvvisamente si “animano” assumendo personalità e caratteristiche molto vicine al mondo dei bambini.

Il motivo che mi ha portato a sviluppare questo mio stile è da ricercare in due mie convinzioni fondamentali: la prima è che ritengo che l’utilizzo di un linguaggio semplice, fatto di elementi naturali proprio del mondo delle favole, possa essere più gradevole nella lettura e più comprensibile oltre che nella maggior parte dei casi rilassante e divertente. La seconda che sia possibile con racconti semplici e divertenti, fornire degli spunti di riflessione che, per chi ha voglia di leggere oltre le parole, possono essere colti ed utilizzati per il proprio crescere.

Alcuni lettori hanno definito “parabole” le mie favole. In effetti, se analizziamo lo stile che contraddistingue le “parabole”, senza confonderle con quelle di carattere più propriamente religioso, è proprio lo stile che si ritrova nelle mie storie, in quanto ogni racconto elementare cela un’idea nascosta nella speranza che il lettore possa cogliere il messaggio che, in realtà, cerco di esprimere.

Le favole sanno prenderci per mano con quella gentilezza che ci ricorda l’infanzia, per condurci su una terra nuova, dove fiori, bambini, stelle luminose, formiche laboriose, e giraffe dal lungo collo, ci raccontano la vita, attraverso occhi semplici, e pieni di speranza, incoraggiando e spronando il lettore a raggiungere una terra che richiede cura e amore, la terra dei sogni, dove solo chi avrà arato, coltivato e seminato con amore raccoglierà i frutti di una vita all’insegna del sorriso.

Le immagini colorate, la natura animata, i dialoghi semplici pronunciati con voci sottili ed a volte quasi paradossali, colpiscono i sensi, facendo giungere nei punti più interni del nostro animo sensazioni più profonde, celate nella semplicità di un racconto; sensazioni che nutrono il nostro io, fornendo lo spunto per riflettere, per insinuare una domanda o un dubbio, per far scaturire una risposta, nell’augurio che tutto ciò possa essere utile nel continuo incedere di ognuno di noi.

Attraverso le favole, è possibile superare la naturale barriera del “non ascolto”, o per meglio dire, la diffidenza che troppo spesso alziamo come muro per difendere il nostro credo indotto, che alla fine rappresenta di fatto il terreno sul quale costruiamo le nostre “sicurezze”.

A nessuno risulterà facile mettere in discussione credenze radicate in anni e anni, ma questa staticità di pensiero è una barriera che limita l’evoluzione umana, una barriera andrà abbattuta prima che ci abbatta.

Le mie favole

1) 1+1+x=domani
2) A partire da te
3) A te
4) Ad un Soffio dal Cuore
5) Anche io ti sono figlia
6) Anche la Monotonia resta incinta
7) Anima in fiore
8) Ardore e Castità
9) Astuta come una lucciola
10) Ausonia e l’abito eterno

11) Avisha
12) Bambulta
13) Chi ha tempo non aspetti tempo
14) Cuore di Bacherozzo
15) Diamoci la mano
16) Donna Domani
17) Due Occhi
18) E’ l’Anima che parla…
19) Fa bene e scordati, fa male e pensaci
20) Fatti piccolo piccolo

21) Fiume di Luna
22) Fulgida stella
23) I semi della vite
24) Il buio che accese il Sole
25) Il buio degli inferi
26) Il cammino dei peccati
27) Il cammino del Piccolo Uomo
28) Il canto semplice
29) Il cassetto invisibile
30) Il cavaliere del tempo

31) Il cesto
32) Il demone del cuore
33) Il diavolo un angelo in missione
34) Il drago e la fanciulla
35) Il fantasma del Silenzio
36) Il fiorire dell’albero umano
37) Il frutto buono
38) Il fuoco della passione
39) Il giardino delle anime
40) Il giardino di Acab


41) Il malefico incanto
42) Il mare della serenità
43) Il mendicante cieco
44) Il principe delle mosche
45) Il Rovo e la Croce
46) Il saggio artigiano
47) Il seme della stima
48) Il sentiero delle campanelle rosse
49) Il sicomoro sapiente
50) Il signore dei cuori

51) Il Sogno Cullato
52) Il sole nel cuore
53) Il tuo “Nome”
54) Il vaso colmo
55) Il vino è cosa buona
56) Il volto buono
57) Invoca le ali
58) Io sono la Vita
59) La bambina dei colori
60) La cantilena della foglia figlia

61) La canzone del sole
62) La capanna del sorriso ritrovato
63) La conchiglia cornuta
64) La danza del corpo
65) La dea della primavera
66) La delusione
67) La fanciulla nella roccia
68) La farfalla Fru Fru
69) La fata della notte
70) La fede dell’ombrello

71) La felicità non si compra
72) La festa dei confetti
73) La finestrella
74) La gallina saccente
75) La lacrima di cristallo
76) La legge Universale
77) La madre del futuro
78) La maledizione di Re Mida
79) La Mamma di Manna
80) La mela canterina

81) La Montagna
82) La musa del vento
83) La Nuvola e la Betulla
84) La nuvola mutata
85) La pagina bianca
86) La pallina di Natale
87) La piccola frande favola
88) La piccola grande mano
89) La porta che non c’era
90) La porta della vita

91) La rana ingrata
92) La Riconoscenza
93) La rosa
94) La sacra legge
95) La Scacchiera della Vita
96) La semplice creatura
97) La Spiaggia della Vita
98) La strada del sorriso
99) La Terra di Domani
100) La tua bussola

101) La Vita non fa schiavi
102) L’Abito di Carne
103) L’albero della coscienza
104) L’albero della Pienezza
105) L’Alibi del Burattino
106) L’angelo e l’umanità
107) L’anima e il fiore
108) L’antico vivere
109) L’arcobaleno del cuore
110) Le ali dei Sogni

111) Le catene
112) Le due campane
113) Le illusioni
114) Le mille bocche
115) Le montagne di Nonsodove
116) Le Scarpe
117) L’eco delle Stelle
118) L’elenco che sapeva
119) L’Esempio
120) L’essenza

121) L’illusione
122) Lo sciamano e la perla
123) Lo scultore e il domani
124) Lo stabile sentiero
125) L’orizzonte dell’aquila grigia
126) L’ultimo ballo
127) L’ultimo fiore
128) L’uomo che la vita pesa non conosce arresa
129) L’uomo delle patate
130) Nascere formica è già una grazia

131) Nella valle del ricordo
132) Nemesi
133) Non cade foglia che Dio non voglia
134) Non sono all’altezza
135) Non sputare in cielo che in faccia ti viene
136) Odeona
137) Oggi basti a te stesso
138) Ogni Fiamma ha il suo Vento
139) Ogni Vita ha il suo Peso
140) Paziena, Speranza e Amore

141) Piccolo Sole
142) Quel che è
143) Regina di Cuore
144) Sangue,lacrime e terra
145) Scolpiti nel vento
146) Scusate per il paradiso vado bene?
147) Sei tu la cura
148) Si chiamerà Cerino
149) Siamo tutto e siamo niente
150) Sino al deserto e oltre

151) Stellangela
152) Ti ho capito
153) Troppa illuminazione spegne la vita
154) Tu basti a te stesso
155) Tu potrai solo amarlo
156) Tutt’uno
157) Un angelo in grembo
158) Un angolo di cielo
159) Un anima in pena
160) Un cuore coraggioso

161) Un cuore d’oro
162) Un cuore nuovo
163) Un fiore senza nome
164) un grande dono
165) Un orsetta con le ali
166) Un raggio di sole
167) Un solo essere d’amore
168) Un viso senza sorriso
169) Una foglia al vento
170) Una magnifica pratolina

171) Una prodigiosa consapevolezza
172) Una rondine del cielo
173) Una scala sino al cielo
174) Una strada tutta d’oro
175) Una torta contorta
176) Una vita meravigliosa
177) Vi mando come percore in mezzo ai lupi
178) Viaggiare Oltre
179) Voglio cambiare il mondo

Si ringrazia l’artista Laura Medei per gentile concessione delle sue opere:

LAURA MEDEI

venerdì 14 novembre 2008

Due Occhi - Favola

Due Occhi


Due Occhi impauriti si schiusero al buio, dicendo:

Dove sono?

Sei nata!

Rispose una voce da una croce.

Che brutto posto, è l’inferno?

Non è l’inferno.

Ma e tutto buio, non vedo niente, posso tornare da dove provengo?

E tu ricordi da dove provieni, e se fosse un posto ancora più brutto?

Più brutto del buio? Non credo esista!

Invece ti sbagli esiste qualcosa di più brutto del buio, il non esistere. Vedi il buio di certo potrà farti paura ma lo spavento è la prova tangibile che tu sia viva.

Non esistere? Esistere…ma io non ricordo d’aver chiesto di esistere!

Sei figlia della vita, mica l’albero chiede il permesso alle foglie prima di generarle?

Vero, mica l’albero chiede il permesso alle foglie?

Ripetè Due Occhi quasi in stato di trans, e poi aggiunse:

L’albero non chiede, però dovrebbe, sarebbe giusto chiedere alle foglie: Scusa tu vuoi esistere? Cosicché loro possano poi scegliere se venire o meno alla vita. Mi sembra proprio il minimo. Mi spiego meglio e ti faccio un esempio se a me avessero chiesto: Scusa tu due occhi vuoi esistere?

Io avrei detto no, tenetemi fuori da questa cosa, grazie.

Due Occhi ma il chiedere presuppone che tu esista, ma se non esisti come te lo si fa a chiedere.

Scusa voce sulla croce ora mi stai confondendo la mente.Comunque avrei detto non me lo fate questo regalo.

La voce prese a ridere, due occhi era proprio una simpaticona.

Comunque visto che ora sono qui, chiedimelo e facciamola finita!

Due occhi non posso essere io a farti questa domanda, puoi e devi portela da sola, “Vuoi esistere?”.

Ok me la sono fatta? Ho anche risposto. NOOOOOOOOOOOOOO ora cosa faccio.

Semplice resta lì ferma e aspetta che venga il tuo momento.

Che momento? Il momento di non esistere. Ma non posso assicurarti che giunga rapidamente, potresti aspettare anni e anni, ma scusa nel frattempo perché non usi questo tempo per fare qualcosa, tipo avanzare nel buio, è importante per chi verrà dopo di te.

Davvero? Questa è un’altra novità, e perché sarebbe importante?

Perché le nuove esistenze inizieranno il cammino da dove tu sarai giunta. Esempio se ti fermi li, chi verrà dopo di te inizierà proprio da quel preciso punto.

Ma questo posto è bruttissimo!!! Non è giusto sii benevolo quelli che verranno dopo di me falli nascere qualche passo più avanti.

Se potessi Due Occhi, farei molto di più!!!

Disse la voce tristemente.

Ma io non posso mentre tu invece puoi? Su provaci tanto pure devi aspettare che venga il non esistere, tanto vale che occupi bene il tuo tempo.

Ma voce e se poi sbaglio? Qui non si vede niente potrei fare dei passi falsi.

Ma i passi falsi fanno parte del cammino, è normale quando non si vede dove andare, non ti preoccupare avanza.

Voce ma io ho paura? Ho paura di sbagliare.

Due Occhi ascoltami, hai paura a mangiare una mela?

No, non ho paura di mangiare una mela!

E perché non hai paura?

Perché l’ho già saggiata!

E allora perché non saggi la vita, prima di cedere alla paura?

Ma è diverso voce, la mela è appetitosa, succosa, saporita, la vita è amara.

Tu dici? Posso offrirti una mela?

Disse la voce.

Certo sono ghiotta.

Dinnanzi a Due Occhi apparvero due mele, la prima marcia, quasi decomposta, la seconda piccolissima ed immatura.

Due Occhi che fai ti ho offerto due mele, ma tu non ti sei servita, perché?

Voce ma te piace scherzare non vedi che sono immangiabili, la prima è marcia, la seconda è acerba, si vede che ti mancano gli occhi per vedere, mentre io sono tutta occhi.

Ed era appunto quello che volevo dimostrarti con questo piccolissimo tranello, non è la vita ad essere amara, sono le scelte sbagliate che la rendono tale, voi nel nascere non aprite solo gli occhi materiali, ma aprite anche quelli del cuore, la vita è un frutto dolcissimo e succoso solo se la sapremo vivere attraverso lo sguardo del cuore.

Voce ma è come per le mele? I frutti più dolci sono sempre in cima all’albero?

Si è la stessa identica cosa, che fai ora provi ad avanzare di qualche passo?

Sono indecisa!

Aspetta c’è una persona che ti vuole dire un cosa.

Ed una vocina piccolissima, proveniente da molto lontano disse:

Mamma…arrivo!

Due Occhi prese a piangere commossa e poi disse alla voce:

Certo che i trucchetti li conosci tutti, sei proprio furbo!

Questa non è furbizia ti ho solo fatto conoscere l’erede del tuo cammino. Allora cosa hai deciso di fare?

La voce non udì riposta Due occhi era già lontana e correva come una gazzella.