mercoledì 15 aprile 2009

Cleonice Parisi intervistata da Tiziana Iaccarino

Cleonice Parisi, quando dal talento nasce una favola

Intervista estratta dal Il TIZIANARIO di Tiziana Iaccarino (scrittrice)


Cleonice Parisi è una scoperta vera e propria nella letteratura italiana, non solo per il suo talento di artista ed imprenditrice di se stessa, ma anche perché si trova in lei, conoscendola meglio nel tempo, una vera fonte d’illuminazione, di capacità, di interessi, di risorse non comuni proprio a tutti.

Nasce a Napoli nel 1969, è segretaria dell’associazione Ars Scrivendi, oltre che membro della giuria appartenente al Concorso Letterario Surrentum e collabora con il portale Piuchepuoi, dove si occupa della rubrica “La piccola voce“.

Esplorando il suo sito ufficiale (www.cleopa.it), ci si può immergere in un mondo molto sorprendente e davvero “magico”, così inizio a porle una serie di domande che, certamente, stimoleranno la vostra curiosità di lettori delle nuove favole per adulti.

Ciao Cleonice. E’ un piacere conoscerti attraverso la tua Arte. Come e da cosa nasce questo desiderio di esprimerti attraverso il settore letterario?
-E’ stata una pulsione spontanea, quando ho intrapreso il viaggio unico e irripetibile verso l’Anima.

Come e cosa ti ispira per scrivere e lasciarti guidare dal tuo talento artistico?
-La Vita è un perché all’infinito, ed io sono un attenta ascoltatrice delle risposte del Cuore.

Ti definisci una ‘favolista spirituale’. Qual’è il significato ed il ruolo preciso di questo tuo impegno?
-Mi piace risponderti con le parole di Peppino Fieni (scrittore e letterato):”La * Favolista Spirituale * era finalmente tornata, da quel lontano tempo che si riavvicinava a noi e ci faceva sentire e gioire, perché ci faceva pensare e amare senza separare questo agire umano, fantastico, reale e spirituale, facendoci vedere la nostra anima nuda davanti e non più nascosta, a bella posta, per dirci un giorno: te lo avevo detto.”

Tu sei un’artista poliedrica, riesci a districarti tra il ruolo di scrittrice e, allo stesso tempo, di giurata pronta ad esprimere un proprio parere sulle opere altrui. Quanto dell’artista che c’è in te emerge anche nel ruolo di chi deve giudicare le opere altrui?
-Quello di “giudicare” non è un ruolo che vesto felicemente, le poesie così come la prosa, preferisco “ascoltarle” ed è al sentimento che poi scaturisce in me, che solitamente do un valore.

Tra le tue opere spicca, senza ombra di dubbio, il libro “La piccola voce” un viaggio, a quanto pare, molto spirituale. Di cosa parla e cosa vuole esprimere esattamente il tuo libro?
-Sono brevi storie spirituali costruite attorno a proverbi e modi di dire più o meno famosi, tipo: “Chi nasce quadro non può morire tondo”,”Rosso di sera bel tempo si spera”, “Carpe diem”.

Ora, però, sta per uscire il tuo nuovissimo lavoro che s’intitola “L’angelo del focolare“, un libro di certo successo. Di cosa tratta?
-La mia ultima opera si chiama “L’Angelo del Focolare“, così si appellavano le donne qualche tempo fa, vittime predestinate a una vita segnata da piatti e pannolini, prima incubatrici e poi nutrici, e mai prime attrici. Oggi che la donna è il perno attorno il quale gira la società, oggi che è attrice e locomotrice di questa rivoluzione spirituale, che vede il mondo al centro di un vento nuovo, può finalmente fregiarsi di questo titolo, che tempo addietro le fu concesso come uno sberleffo.”L’Angelo del Focolare” è dedicato agli angeli di oggi, donne altruiste, presenti socialmente, madri attente ma non claustrofobiche, portatrici di luce, saggezza, entusiasmo e vitalità. Il libro, raccoglie 22 favole spirituali al femminile, interamente a colori e riccamente illustrato dalle opere della pastellista Laura Medei. Concepito come un moderno quaderno, con degli spazi per interagire con i propri pensieri, un libro che VUOLE essere usato, scritto, “spiringuacchiato”. Nella prima pagina è riservato uno spazio per inserire il nome della persona a cui è destinato, un modo per rafforzare l’energia del messaggio che ogni favola porta nel cuore. Parla il favolese, la mente che dell’anima ha visitato il paese, un libro per iniziare il viaggio più bello che c’è, quello dentro di se.

Ho notato che sei una persona molto poliedrica, ti dividi tra più attività e ricopri diversi ruoli. Qual’è l’attività e il ruolo che rispecchiano di più la tua personalità?
-Amo e faccio con amore tutto, ma nelle favole ho trovato una sorta di autocura, o (terapia per la vita).

Quando eri bambina quali favole leggevi e qual’era la tua preferita?
-Le classiche favole, Cenerentola, Biancaneve, la Bella Addormentata nel Bosco, la mia preferita era Cenerentola, favole che oggi considero deleterie per le bambine, perché dipingono “attese” che la vita giustamente disattende, la donna moderna è un PILASTRO della società enon un semplice e “vezzoso” NASTRO.

Qual’è il tuo scrittore italiano preferito e quale quello straniero?
-De Crescenzo e Bambaren.

Cosa ti piace fare, quando non scrivi? Come trascorri il tuo tempo libero?
-Mi piace occuparmi della mia famiglia, del giardino, e dei miei animaletti, in effetti qualcosa mi è rimasta della sindrome di Cenerentola.

Un’ultima domanda: un sogno o un obiettivo che non hai ancora raggiunto e che vorresti realizzare o magari qualche progetto futuro.
-Ho tanti sogni e tanti obiettivi, e il fatto di averli è per me un sogno realizzato.

Grazie per la disponibilità e un grande ‘in bocca al lupo’ per tutto!

Tiziana Iaccarino.


Tiziana Iaccarino

Tiziana Iaccarino

Tiziana Iaccarino nasce a Napoli il 7 Maggio 1976 e fin da bambina sembra portata per tutto ciò che di artistico scopre, dalle Arti Figurative a quelle Letterarie, per passare alle appartenenti allo spettacolo. Ama disegnare e scrivere, scoprendosi bimba prodigio, in tal senso: a dodici anni già realizzava Ritratti di Beethoven e Napoleone e l’idea di scrivere un Romanzo e di riuscire a pubblicarlo, nasce dagli anni della Scuola Media. Dopo i 20 anni, realizza le prime Raccolte di Poesie che, nel tempo, divengono definitivamente 5 : “A guardare il cielo”, “Miraggi”, “Il velier del voler”, “Essenza” e “Un tempo lontano”. Durante la realizzazione della Raccolta “Miraggi”, scrive anche il suo primo Romanzo, “Un barlume di speranza”, ispirato, come la detta Raccolta, alla suggestiva e spettacolare bellezza del deserto del Sahara.

La sua vita è sempre strettamente legata all’ambito artistico, su vari fronti: dai 18 anni inizia a frequentare un’Accademia d’Arte Drammatica e prende parte a diverse rappresentazioni che hanno luogo presso i più importanti Teatri di Napoli. Inoltre, ha sempre cercato di coniugare la propria passione per l’Arte Figurativa con quella per l’Arte Letteraria. Ama studiare, viaggiare e dare libero sfogo alla propria innata ed inesauribile creatività.

http://www.tizianaiaccarino.com

Nessun commento: