venerdì 31 ottobre 2008

La Rosa - Favola

La Rosa

Come un vento annunciatore, un fragranza nuova si diffuse nell’aria.

Hai sentito questa folata di vento portava un intenso profumo di rosa. Chissà da dove proviene.

Disse un fiore ad un altro.

Non saprei in questo campo rose non se ne sono mai viste, eppure il profumo lo sento anche io ed è intenso.

Forse non è una rosa che emana questo profumo ma qualche altro fiore che ha una fragranza simile. Ma del resto potrebbe anche essere sbocciata una rosa a un metro da noi e non c’è ne saremmo neppure accorte. Haimè se avessimo una visione diversa delle cose forse potremmo comprendere meglio, ed invece siamo come ingessate, con le radici ben impiantante in terra, immobilizzate. Che infame destino.

Ma dai caro non fare così, tu per sei un girasole hai lo sguardo alto e gli occhi sempre immersi nella luce, che devo dire io che sono una campanella, lo sguardo basso e sempre rivolto all’ombra.

Hai ragione Campanella, mi bacchetterei se avessi una bacchetta, e soprattutto se avessi le mani. Non mi lamenterò più, oggi siamo fiori domani chissà chi vivrà vedrà, ops volevo dire chi morirà vedrà.

La campanella prese a ridere le battute del girasole era ben note a tutto il giardino, sapeva portare la sua allegria e la sua solare e cristallina risata ovunque, ma del resto il suo cuore era nella luce.

Bene ma intanto l’enigma non è risolto, qui vicino deve essere sbocciata una rosa ne sono certo.

Disse il girasole.

Caro ma seppure fosse sbocciata, cosa cambia!

Scherzi? Non sai cosa cambia? Cambia, cambia moltissimo.
La rosa è la regina dei fiori, il suo profumo è intenso unico, ha una forza enorme è penetrante.

Capisco hai ragione, ma è un fiore sempre e comunque, ogni fiore ha la sua beltà, permettimi questo piccolo obolo alla vanità, quando parli della rosa mi sembra quasi che ti dimentichi che anche noi siamo fiori.

Non volevo sminuire niente e nessuno, ma la rosa è la rosa.

Il girasole dall’alto del suo stelo, cercava la rosa, voleva scorgerla ma il prato era pieno di fiori e pertanto chiese aiuto ad un sua operaia.

Apetta!

Dimmi girasole, sento forte ed intenso il profumo di rosa, puoi girare per il giardino e vedere se per caso ne fosse sbocciata una?

Certo girasole!

E Apetta si mise a volare per tutto il giardino e improvvisamente esclamo:

UNA ROSAAAAAAAA!!!

Ne ero certo è sbocciata una Rosa.

Disse commosso il girasole. Il giardino tutto, era incredulo,era da tempo che non ne nasceva una.

Una rosa in questa stagione, è qui per un annuncio di certo.

Disse il girasole.

Davvero?

Disse la campanella emozionata.

Cosa deve dirci?

Non lo so, dovremmo chiederlo a lei.

Apetta, va è chiedile cosa è venuta ad annunciare.

L’Apetta corse dalla rosa e con grande rispetto chiese:

Regina dei fiori, cosa il tuo nobile cuore è venuto a dirci.

La rosa sorrise alla delicatezza dell’Apetta che non aveva neppure osato avvicinarsi a lei.

Apetta, non è già un annuncio che io sia qui? Vedi non sboccia una rosa se non ne viene piantato il seme.Di al Girasole che è tempo.

L’ Apetta corse dal Girasole e riportò le parole della Rosa è il Girasole annuì.

Il cielo divenne buio in un istante e i fiori del giardino sollevarono le radici dalla terra, ed uno dopo l’altro presero a salire una lunghissima scala dai colori dell’arcobaleno, che era apparsa per unire la terra al cielo.

Ed una volta su, mutarono la loro natura in stelle.

Cosa è accaduto disse la campanella al girasole, cosa siamo diventati.

Siete diventati stelle.

Disse una voce. E il girasole pieno di luce disse:

Sei la rosa?

Si girasole, sono la rosa.

Ma io non ti vedo, dove sei?

Girasole io sono la scala.

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