sabato 25 ottobre 2008

Un raggio di Sole - Favola

Un raggio di Sole


Le stelle tutte erano in abito da sera, la Luna quella sera aveva un annuncio da fare.

Figlie mie, tra di voi c’è una stella che non è tale, vi prego sfilate tutte mostrandomi il vostro cuore.

Le stelle che erano tali per essersi distinte in amore, comprensione e luce, e a quella affermazione si sentirono offese, solo una stella non accusò il colpo, e con un veloce scatto fu la prima a giungere al cospetto della Luna:

Luna eccomi, ti offro il mio cuore possa la luce del tuo sguardo carpirne l’origine.

La luna allungò la sua mano nel raccogliere quel cuore cristallino e pulito, e lo immerse nel suo, passarono solo pochi istanti e il cuore fu di nuovo nella stella.

La luna restò muta per alcuni minuti destando grande stupore tra le stelle tutte che erano rimaste a osservare. E poi disse:

Stella ma tu non sai da dove provieni?

Madre sono figlia della notte come le mie sorelle, io non so altro.

Tu non appartieni a questo cielo, ho visto il tuo cuore e tu sei diversa dalle altre stelle.

Il tono di voce della luna era strano, e la stella si intristì arretrando nel calare il capo.
Poi la luna si ritirò dietro il manto scuro della notte per riflettere, e il silenzio calò tra le stelle. Quando ne uscì aveva un sorriso ampio ed immenso ad accenderle il viso, si avvicinò alla stella e disse:

Tu non appartieni a questo cielo cara, tu vieni da un altro posto.

Cosa vuoi dire madre, io sono una stella come le altre.

No cara tu sei un raggio del sole.

Ti sbagli madre guardami sono una stella.

Disse piangendo disperata la stella. La Luna la prese tra le braccia e la cullò, come solo una madre amorevole sa fare, e la stella nel tenero abbraccio di quella che credeva la sua mamma si tranquillizzò all’istante.

Cara, tu non sei mia figlia tu appartieni al Sole.

Continuò a dire la Luna.

Madre ma allora io cosa sarei e cosa ci faccio qui in questo cielo.

Tu vieni dal Sole, sei qui per portare la sua luce.

E fu in quell’istante che il Sole apparve nel cielo, luminoso e possente, chiamandola per nome, e solo in quell’istante la stella ricordò e correndogli incontro disse:

Padre eccomi!

Le stelle tutte sorprese e ammirate presero a dire:

Ma allora è un raggio di sole non è una stella, io te lo avevo detto brillava di luce propria, aveva qualcosa dentro, noi siamo luce riflessa, lei il sole lo aveva dentro.

Intanto la stella era al cospetto del Sole e lo ascoltava:

Vedi la vita ha bisogno di esempi ed io di tanto in tanto mando i miei raggi per indicare la strada.

Capisco, ma io ho sempre creduto d’essere una stella.

Per essere di esempio era necessario che lo credessi, ma ora non è più importante sei arrivata dove dovevi essere.

Ed ora?

Ora? Si semplicemente te stessa…non servirà niente altro, si semplicemente te.

Le ultime parole del Sole presero a riecheggiare per l’universo mentre la sua luce si allontanava:

SI SEMPLICEMENTE TE STESSA

E la stella tornò nel cielo della notte, per essere semplicemente se stessa, un raggio di sole.

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