martedì 6 gennaio 2009

La Culla - La favola della comprensione

La Culla

Scendi dalla culla creatura ed entra di diritto nel sacro vivere!

Il sacro vivere? E di che si tratta? Vuol dire che il mio vivere sino ad oggi era la culla? E se questa era la culla, posso immaginare il vivere vero, e sai che ti dico: io da qua non mi muovo!

SCENDI!!!!

Ordinò la voce nel farsi grossa.

Quella che tu chiami culla, voce, è stato il mio inferno, ma ciò nonostante preferisco restare qui, e non andare ad esplorare luoghi ancora peggiori. Non scendo!!! Capito non scendo!

La voce prese a ridere nel dire:

Chi decide quando un uovo dovrà schiudersi , o quando un fiore dovrà sbocciare, o quando un bambino nascere? Rispondi creatura?

Bhè non so, forse il tempo?

Può il pulcino rifiutarsi di uscire, il fiore negarsi al suo sbocciare, il bambino non voler nascere?

Certamente che no!

Rispose la creatura pensierosa e poi disse:

Con questo cosa vuoi dire, che non potrò rifiutarmi di scendere dalla culla?

Esatto!

E se non volessi scendere e mi opponessi con tutte le mie forze?

Chiediti e risponditi:

Che futuro ha un pulcino che non esce dall’uovo, un fiore che non si schiude, un bambino che si attarda nel grembo materno?

La creatura si rattristò, la risposta era più che esaustiva, nel rimanere nella culla sarebbe morta, decise allora per forza di cose di scendere e di avventurarsi in quella nuova esistenza.

Voce io sono scesa dalla culla, forniscimi scudo e spada, affinché possa combattere contro i miei nemici, quando ero nella culla ho conosciuto devastanti flagelli ed ora so che mi spetta molto di peggio.

Creatura sicura che fossero flagelli? O…???

La creatura guardava nel suo cielo, la luce era intensa la voce proveniva da lì, ma proprio non riusciva a scorgere da dove.

Continua nel dire voce, o…cosa?

E la voce disse:

O …forse era la tua piccola comprensione ad alterare il tuo guardare? Eri nel culla perché troppo piccola per camminare, troppo immatura per viaggiare, la vita attraverso gli occhi di chi è ancora immaturo prende colori irreali.

La visione di chi si affaccia alla vita non è supportata dalla conoscenza, ma cresce in base alle esperienze , quelli che voi chiamate errori noi li chiamiamo i maestri, e quelli che voi chiamate dolori noi le chiamiamo lezioni.

La creatura prese a camminare in quel mondo nuovo, senza armi ma pregna di conoscenza, la conoscenza acquisita nella culla, ed ora che camminava con i suoi piedi, si rese conto che la vita non era un incubo. Ogni elemento del vivere, ogni circostanza, apparteneva ad un grande puzzler che la sua stessa mano, stava completando istante dopo istante, semplicemente vivendo. Con grande entusiasmo, prese a procedere nella vita e laddove scorse culle non mancò mai di dire:

Voi li chiamate errori noi li chiamiamo maestri, voi li chiamate dolori noi le chiamiamo lezioni, uscirete dalla culla così come pulcino esce dall’uovo, così come fiore sboccia al cielo, così come bambino viene alla luce, voi uscirete dalla culla quando maturo sarà il vostro essere.

5 commenti:

Veneris ha detto...

Che bella!!! Coplimenti!!! Ciao scusa l'intrusione e complimenti per il tuo blog.

Cleonice Parisi ha detto...

Grazie :)))sei gentilissimo e il benvenuto.

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny

Anonimo ha detto...

imparato molto

Anonimo ha detto...

La ringrazio per Blog intiresny