domenica 4 gennaio 2009

Tu vedrai il tuo Solstizio- La favola dell'Ombra

Tu vedrai il tuo Solstizio

Riuscirai a vedere i fiori del tuo meraviglioso giardino!

Chi parla?

Sono l’ombra del tuo esistere.

Maledetta, allontanati da me, è da una vita che mi comandi.

Sei in errore Corpo io non ti comando, io da te dipendo.

Dipendi? Ne ho sentite di sciocchezze durante la mia esistenza, ma questa le supera tutte.

Il corpo nel parlare continuava a camminare, e la sua ombra con lui.

Guarda da dove nasco?

Disse poi l’ombra.

Il corpo fece per calare gli occhi ai suoi piedi e vide che l’ombra nasceva proprio da lì, i suoi piedi ne erano la radice.

Come vedi con i tuoi stessi occhi, io nasco proprio dai tuoi passi.

Il corpo era stanco di sentir parlare la sua ombra e con rassegnazione disse:

Va bene, ma ora torna nel tuo silenzio, da qualsiasi parte tu provenga, tanto so che non mi lascerai mai!

Ne sei proprio sicuro?

Rispose l’Ombra.

Avresti da dirmi altro?

Disse il Corpo.

Non credo che occorrano parole, dovresti già saperlo: che un oggetto messo di fronte a una fonte di luce proietta la sua ombra, mentre lo stesso oggetto lasciato in una stanza completamente buia non proietta ombre.

Certo è una delle prime cose che mi hanno insegnato.

Corpo tu lo hai compreso a livello fisico, ma hai mai provato a proiettare la stessa legge nella vita del tuo spirito?

Nella vita dello spirito? Intendi il mio cammino di vita?

Si, il sentiero che si intraprende nel nascere, quando si nasce nel mondo fisico siete soliti dire: “Venire alla luce”, e tu credi che quelle parole siano un caso?

Ma dai ombra è logico, un bambino per nove mesi vive rinchiuso in una sacca nel buio del pancione, venire alla luce, vuol dire nascere alla luce del sole.

Verissimo corpo, ma questa è la legge fisica, prova anche in questo caso a proiettarla nel mondo dello spirito.

Vedi il tuo problema sta nel fatto che cammini con gli occhi immersi nella tua ombra, senza comprendere che se scorgi l’ombra, è solo perché il tuo Sole è sorto. Voltati verso la luce e perditi nella sua immensità, invece di vagare smarrendoti al confronto di una piccola e fugace ombra. Se esisto è solo perché sei illuminato dal Sole. Procedi fiducioso nel tuo domani, il Sole della vita quando sorge non muore, ti annuncio il tuo Solstizio.

Il corpo era cullato dalle parole della sua ombra e prese a riflettere silenzioso.

Corpo ricorda nella notte non scorgevi neppure te stesso,
oggi possiedi la dimensione di te.

Guarda nel cielo del tuo spirito il Sole albeggia. Io sono solo l’ombra della tua alba, ma abbine certezza così come accade nel mondo fisico dopo l’alba, viene il completo sorgere del Sole. Tu vedrai il tuo Solstizio. E alla sua luce piena che delle ombre non ascolterai più sentenza, ma avrai di te la tua piena coscienza e valenza.

Il corpo, guardò la sua ombra seguirlo nel passo, e al suo fianco vide tanti corpi camminare ancora nel buio della vita, e chiese:

Perché? Se ogni vita nasce per venire alla luce, ci sono tanti corpi che ancora camminano nella notte?

Perché ogni vita ha la propria dignità, ogni corpo segue un sentiero diverso, ogni corpo è un artista che scolpisce la sua pietra, è un artigiano che plasma il suo vaso, è un pittore che dipinge il suo affresco, ogni corpo ha il suo sentiero, il suo sole, i suoi tempi, ma questo Sole che tu oggi vedi imperarti sull’anima, lo vedranno tutti.

Il corpo ora si sentiva meno triste, e con gli occhi nel Sole proseguì a camminare sul suo sentiero e un quando un giorno si chinò per raccogliere un fiore del suo giardino, cercò con lo sguardo la sua ombra e nel non trovarla più, capì che il suo Sole era altissimo. Era finalmente giunto il tempo del suo Solstizio e la luce lo rivestì di gloria.


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