lunedì 17 novembre 2008

L'uomo e il sole - Favola

Nairobi, 17 nov. - (Adnkronos/Dpa) - Nuovo orrore in Burundi dove una bimba albina di sei anni e’ stata trovata decapitata e smembrata nella provincia di Ruyigi. A riferirlo e’ la Bbc, ricordando che si tratta del sesto caso dal mese di settembre e che si ritiene che parti del corpo della piccola vittima siano state consegnate a stregoni della vicina Tanzania, dove solo quest’anno sono stati assassinati oltre 30 albini. Gli stregoni credono che il sangue e alcuni organi degli albini abbiano poteri magici.


L’uomo e il Sole


Un uomo alla fine del suo cammino si trovò al cospetto del Sole, e come un viandante assetato e affamato di risposte, incominciò a dire:

Finalmente faccia a faccia!!!

Nel tono delle sua voce, si distinsero chiaramente una profonda amarezza, e una ancor più grande sfiducia.

Hai da dirmi qualcosa?

E il Sole tacque.

Vedo che non parli, segno che poi non avevi tante cose da dirmi? Eppure fintanto camminavo in terra non sono bastati fogli per appuntare le tue lezioni di vita, che in ogni istante non esitavi a darmi.

Ebbene ora siamo qui faccia a faccia, cosa succede non trovi le parole?

Taci?

Troppo comodo!!! Che fai non mi giudichi?

Inferno o paradiso?O forse sei indeciso e vuoi mandarmi in purgatorio???

Sai come si dice: “Sante anime del purgatorio”, un posticino lì non mi dispiacerebbe, ne tanto lontano dal tuo calore, ma neppure tanto vicino da restarne abbagliato, come diceva uno dei tuoi messi te lo ricordi? Un certo Budda: “la via è nel mezzo”.

Certo che le parole non sono il tuo forte, e a dire il vero mi aspettavo che emanassi più luce e calore. Scusa non sento il coro degli angeli, ma dov’è tutta l’equipe?

L’uomo aveva fatto le domande, e il Sole era lì di fronte a lui senza risposte. La sua luce fredda, incuriosì l’uomo spingendolo a fare qualche passo in avanti, e quando gli fu a pochi centimetri di distanza, allungò la mano con timore per toccarlo e accadde qualcosa di veramente inatteso, il sole cadde in terra, non era altro che un bel dipinto su una grandissima tela.

L’uomo restò senza parole, il Sole, la luce che gli aveva indicata la via era solo un affresco, un disegno, un immagine senza vita, un feticcio, una costruzione, ed ora a chi avrebbe attribuito le colpe della sua infelicità? A chi avrebbe innalzato le sue preghiere? A chi avrebbe rimesso le sue speranze?

La mia infelicità e il mio dolore!!! Ora dove li metto?

Disse gridando di rabbia intrisa a dolore l’uomo accecato.

Tu eri l’anfora dove versare le mie lacrime, tu eri il giusto da cui attendere la vendetta, la mano sacra della legge, tu eri la giusta bilancia. Tu eri l’orizzonte, la perfezione a cui elevarsi, tu eri il redentore, tu eri il protettore. Tu eri il pastore, il grande saggio, tu eri il maestro che insegna a vivere, tu eri dolore che illumina la retta via, ed io l’alunno, ed io la foglia, ed io il bambino.

Ma ora che so! Cosa sono???

Ha già…-disse poi con amarezza- ma con chi parlo se ho appena scoperto che non esisti?

Il Silenzio scese al cessar delle parole dell’uomo, il paravento sul quale era dipinta l’immagine del Sole era in terra vicino ai suoi piedi.

Tu eri il Sole!!!

Disse l’uomo accasciandosi poi in terra senza più forze, col capo chino e il cuore spento, ma la sua mente continuò a cercare una porta verso la vita. L’uomo ha capacità di ripresa inimmaginabili e dopo solo alcuni minuti, riprese nel dire:

Quindi era a me che innalzavo preghiera, ed era sempre a me che rimettevo le speranze, sono sempre stato io il solo e unico artefice della mia esistenza. Ed ho usato l’immagine divina, come bastone, sostegno per avanzare nel mio difficile cammino.

E poi disse inaspettatamente prima e soprattutto per se stesso.

Sono stato un grande, mi ammiro, mi Amo!!!

Ho creato tutto questo solo per poter andare avanti nella vita, per superare quegli ostacoli che ai miei occhi apparivano insormontabili.

E di nuovo disse, stavolta risollevandosi in piedi:

Sono un Grande!

Mentre intesseva le sue lodi ai suoi stessi occhi, l’uomo non si accorse che una luce intesa stava sollevandosi dal dipinto, una luce che attimo dopo attimo cresceva riscaldando ogni anfratto, e quando ebbe completamente illuminato il luogo l’uomo meravigliato disse:

E tu ora chi saresti?

E la luce rispose:

Sono il Sole.

Il Sole???

Disse l’uomo più confuso che mai.

Ma se solo pochi istanti fa, ho compreso che non esistevi che eri il frutto di una creazione umana per permettere all’uomo di avanzare nei tempi incolume dalle sue stesse azioni.

E il Sole disse:

Quando nacque tuo figlio, ti vidi piangere per la gioia, ti vidi festeggiare in ogni angolo di strada, ti ascoltai ridere e cantare, era il giorno più bello della tua vita. Prendesti quella piccola e tenera manina tra le tue, baciandola con il cuore.

Per quel figlio avresti rivoltato il mondo, non gli avresti fatto mancare nulla, avevi progetti grandiosi per lui, gli avresti dato in eredità tutto il tuo patrimonio, dovesti però tristemente convenire di non potergli trasmettere la tua consapevolezza, quella doveva fiorire spontanea dal suo cuore.

E per Amore lasciasti quella piccola mano affinché il tuo prezioso bene potesse imparare a camminare da solo, lo seguisti dietro ogni angolo di strada, ogni sua caduta fu la tua caduta, ed ogni suo successo fu il tuo successo.

Ora figlio mio cammini da solo, la consapevolezza è quella luce che insegna a guardare verso il proprio cuore. Ora fa che io possa di nuovo riprenderti per mano, mi sei mancato.

Il Sole prese per mano suo figlio e gli mostrò il creato dicendo:

E’ tuo.

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