giovedì 7 agosto 2008

Il principe delle mosche



Il principe delle mosche

"Racconto tratto dalle Favole dell’Anima"

L’armonica visione del vivere ci inserisce in particolari categorie, seppur tutti esseri umani, ognuno di noi ha una innata predisposizione all’evoluzione spirituale, non tutti potranno metter le ali per divenir farfalle, ma i tanti in grado di farlo rischiano di vivere senza neppure prenderne coscienza, per quello le farfalle dei cieli scenderanno a portare la lieta parola, per annunciare ai molti che la metamorfosi è vicina.

Timoteo viveva nascosto nei pressi di un grande melo, e nella sua terra scavava gallerie su gallerie.

Vi chiederete di certo chi o cosa fosse Timoteo, presto detto era un bruco di terra. Non aveva amici se non un gruppo di oscure e malefiche mosche che ogni santo giorno scendevano ad infastidirlo, tanto che da solo si era dato lo strano soprannome di Principe delle Mosche.

Quella sorte triste alla quale non era mai riuscito a sfuggire, lo aveva convinto d’esser destinato a mangiar polvere e sterco per il resto della sua vita, del resto dalla sua posizione era difficile avere una visione più ampia delle cose.

Un giorno di sole, gli planò sulla sua schiena una variopinta farfalla, che confusa dal suo bellissimo ed intenso colore, lo aveva scambiato per una foglia. Timoteo si girò alquanto seccato per l’inconveniente, ma nel vedere quella meravigliosa farfalla, non ebbe il cuore di trattarla male, ed anzi con voce gentile le disse:

Trattieniti pure sulle mie spalle, il tuo dolce peso non costituirà danno per me.

Ciao, disse la farfalla e scusami, non ci avevo fatto caso, sei di un verde tanto vivo che dall’alto ho pensato fossi una foglia, mi perdonerai mai?

Sei già stata perdonata! Perché sei qui?

Ero stanca e volevo riposarmi, sai il volo è cosa meravigliosa ma stanca oltremodo, ma tu ben presto sperimenterai queste mie parole e poi saprai dirmi.

Il bruco la guardò alquanto confuso, e poi disse:

Farfalla ma io non posso volare non ho le ali.

Disse con voce stanca e rassegnata.

Perdonami, non è che non hai le ali, non hai un ampia visione delle cose, che è ben diverso credimi, infatti non sai che la tua natura per forza di cose ti porterà a far spuntare le tue ali, tu sei un bruco.

Bruco, verme sempre un animale che striscia nella terra sono.

No essere bruco è ben diverso da essere verme. Il verme vive e vivrà strisciando in terra, il bruco no, vive solo una fase della sua speciale vita. La mappa della sua spiritualità lo porterà a divenire meravigliosa farfalla. Credimi è scritto, tu assisterai alla tua metamorfosi.

Meta cosa?

Metamorfosi, ti chiuderai nel tuo bozzolo e li dentro chiuso da solo con i tuoi pensieri metterai le ali.

Farfalla sei una sognatrice, non potrò mai volare io sono il Principe delle Mosche.

Sbagli, ma solo nella seconda parte del titolo che ti sei dato, tu sei un principe ma non delle mosche, apri gli occhi e credi, presto vedrai la tua metamorfosi.

E tu che ne sai?

Facile, anche io sono stata bruco!

Un nuvola buia di mosche nere e soffocanti, stava volando nei pressi del bruco come ogni giorno, e la farfalla si alzò in volo alta, quelle mosche non appartenevano più al suo mondo, avevano anch’esse le ali, ma non sarebbero mai riuscite a cucire un abito degno al Re dei cieli, essere erano in volo per distruggerne il disegno.

E dall’alto, col cuore colmo di fiducia gridò a Timoteo:

Credici! Credici! Allontana da te quelle ombre buie esse sono lì perché tu non hai stima di te, amati e quando avrai capito chi sei in realtà , le mosche non avranno più motivo di essere.

Chiuditi nel tuo bozzolo e cerca le tue ali, al risveglio sarai farfalla.

Timoteo alzò il capo, mentre le mosche continuavano a tormentarlo, e vide la farfalla volare lontana, e si chiese se non avesse ragione. Prese a tessere il suo bozzolo e chiudendosi nel suo mondo trovò la sua pace e le risposte alle sue tante domande.

Venne il giorno in cui il bozzolo si schiuse alla luce del sole, e lentamente Timoteo uscì dal suo bozzolo e il suo primo sbadiglio schiuse anche le sue bellissime ali, la farfalla era lì ad attendere, gli aveva tenuto compagnia per tutto il tempo senza lasciarlo mai solo.

E quando il miracolo fu compiuto gli diede uno specchio, il principe delle mosche fece per guardarsi e vide riflessa nello specchio una bellissima farfalla.

E la farfalla disse:

Tu sei un principe ma non delle mosche, vola lontano e porta agli altri la stessa verità.

La farfalla Timoteo prese a volare per i cieli del mondo ed ovunque vide un bruco, gli annunciò la sua metamorfosi, e il cielo si colorò di tantissime e variopinte farfalle.

L’armonica visione del vivere ci inserisce in particolari categorie, seppur tutti esseri umani, ognuno di noi ha una innata predisposizione all’evoluzione spirituale, non tutti potranno metter le ali per divenir farfalle, ma i tanti in grado di farlo rischiano di vivere senza neppure prenderne coscienza, per quello le farfalle dei cieli scenderanno a portare la lieta parola, per annunciare ai molti che la metamorfosi è vicina.

Il principe delle mosche, non sapeva che nel suo disegno di vita sarebbe scesa la luce, ed aveva vagato per immensi spazi bui per troppo tempo, ma ora che la sua vera natura aveva avuto realizzo, diverrà lui stesso Alito di Vento per il mondo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un bel racconto.
Complimenti.
Ho una strana sensazione che tu abbia conosciuto il soggetto del post.

Franco Battaglia ha detto...

Come accennavo a chi ha riportato il racconto, l'ho trovato vagamente scorretto: il bruco volerà un giorno, il verme ha da strisciare nel fango per la vita. Avrà una dignità pure lui, un amore che lo faccia comunque "volare", dei sogni che per quanto infangati lo elevino al di sopra di tanti che, pur teoricamente volando, sono gonfi di ipocrisia e cattiveria? ;)

Giovanni ha detto...

Ho già risposto.
e non ritengo utile un ripetersi.