domenica 25 gennaio 2009

Il tempo nel Tempo - La favola della vecchiaia

Il tempo nel Tempo - La favola della vecchiaia


Ero appena entrata in quella galleria d’arte insieme a tanta gente, quando la mia attenzione si fermò su un quadro il cui titolo era: “Il tempo nel Tempo”, restai fortemente attratta dal titolo e solo dopo presi ad osservare con attenzione il dipinto.

Si trattava di un orologio sospeso tra terra e cielo, un soggetto semplice e il significato facile da intuire, l’orologio indicava il tempo umano scandito dalle lancette, che a me diedero l’idea d’essere ferme da sempre, mentre il cielo e la terra indicavano il Tempo della Vita, un vento che non conosce sosta.

“Il tempo nel Tempo”, scontato - dissi con voce interiore o per lo meno credetti di averlo detto con la mia voce di dentro, quando improvvisamente un uomo al mio fianco disse:

Scontato proprio non direi, nessun dipinto è scontato.

Ma da dove era uscito quell’uomo pensai, non mi ero proprio accorta della sua presenza al mio fianco, dovevo essere completamente persa nel dipinto per non averlo notato. E l’uomo come se avesse ascoltato l’intero mio dialogo di dentro, disse:

A volte capita di perdersi in alcuni dipinti.

Mi voltai col volto evidentemente sorpreso e l’uomo disse:

Attenta in questa galleria i tuoi pensieri hanno eco, essi passano di quadro in quadro per arrivare sino al centro del mio cuore.

Del tuo cuore? Eco? Ma cosa dici?

Dissi preoccupata e ansimante ed improvvisamente le serrande della galleria calarono intrappolandomi in quel posto.

Cosa succede? Fammi uscire!

Urlai correndo verso l’uscita ormai chiusa dalla serranda, era tutto buio e la voce dell’uomo disse:

Il mio nuovo dipinto avrà la tua faccia.

Fammi uscire da qui!

Dissi in preda ad una crisi isterica, sbattendo con forza le mani contro la serranda, speranzosa che qualcuno udisse il mio grido disperato.

Non ti sentirà nessuno come vedi la galleria è vuota, ed anche la strada lo è.

Ma come è possibile che la galleria sia vuota, entrava tanta gente nello stesso momento in cui ci ho messo piede io, ed ora improvvisamente non c’è più nessuno?

Dissi sbraitando.

Erano persone senza anima, a me interessavi tu.

Io?

Solo tu hai preso ad osservare un dipinto che non ho ancora fatto.

Parli del dipinto che ritraeva l’orologio sospeso tra cielo e terra? Io l’ho visto chiaramente, come puoi dire di non averlo ancora fatto?

Appunto quel quadro non l’ho ancora realizzato, ma tu lo hai visto.

L’uomo prese un pennello e dei colori e mi condusse per mano attraverso il buio della galleria, sino ad una tela candida e illuminata da un tenero bagliore di luce, dicendo:

Dipingiti!

Ma io non so dipingere, non sono un artista.

Dissi.

Ogni uomo è un artista, ogni uomo dipinge quel che vede nel suo cuore, dipingi quello che tu vedi nel tuo.

Presi il pennello e incominciai a dipingere un arcobaleno.

Ho finito dissi nel consegnare il pennello all’uomo, e lo stesso mi disse:

Guarda!

La tela era mutata, l’arcobaleno che avevo dipinto ora si trovava sul quadro che avevo visto entrando, tra il cielo e la terra, sopra l’orologio.

Ma questo è il dipinto che tu dici di non aver ancora fatto? E come ci è finito sopra il mio arcobaleno? Io l’ho disegnato su una tela bianca!

Osservalo meglio.

Presi a guardarlo con più attenzione e poi voltandomi verso l’uomo dissi:

Strano ma ora sembra che le lancette dell’orologio si muovano.

E l’uomo nel sorridermi disse:

Non esiste vita scontata, portate alla luce il disegno della vostra anima e le lancette del tempo cominceranno a scorrere attraverso il tempo della Vita, perché la stessa diventi armoniosa danza, e non solo cieca speranza.

Voi siete bambini nel tempo che hanno smesso di crescere, la scorza del vostro frutto immaturo si indurisce e avvizzisce, lasciando il frutto del vostro cuore acerbo. Il tempo del vivere avanza incoronando uomini e donne, dei bambini non cresciuti, gli stessi bambini che colti di sorpresa si riconosceranno anziani nello specchio di un vivere che sentono di non aver vissuto sino in fondo.

Fate che il vostro tempo danzi in armonia col tempo della vita, affinché nel crescere fuori siate cresciuti anche dentro, solo così ci sarà armonia, e l’età che avanza invecchiandovi non vi sorprenderà. Come uomini maturi con una visione adulta, giungere alla porta di una dimensione diversa. E quando sarete giunti a quella porta, essa non vi apparirà come un grande portone a cui prostravi in attesa di giudizio, ma come un semplice uscio da varcare, nella vastissima casa della vita.

La vita suona un armoniosa melodia e voi siete lo strumento che stona ogni nota, imparate a suonare la sua musica, e diverrete parte del grande concerto del vivere.

Portate alla luce il disegno della vostra anima, e l’orologio del cuore incomincerà a segnare il tempo della vera Vita.

Sorrisi a quelle parole, poi ripresi dalle mani del pittore il pennello, dicendo:

Permetti che ci faccia un ritocchino?

Fai pure.

Disse l’uomo sorridendo.

E dipinsi un bellissimo e grandissimo sole in quel cielo.

E l’uomo disse:

E’ qualcosa che hai scorto nel tuo cuore?

No è quello che ci ho visto fuori.


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